UN NAPOLETANO A MILANO (….E INTANTO LA RAI PUÒ ATTENDERE)
Nella puntata precedente è comparso molto spesso il nome di Alfredo Pigna. Il giornalista, nativo del 1926, a Napoli, è un altro personaggio che ha dato molto alla televisione del secolo scorso, dopo un periodo iniziale prevalentemente dedicato alla carta stampata.
Una laurea in giurisprudenza, la prima difesa in giudizio di una vicina che lo ripaga con….sei uova, tanto basta per scegliere strade diverse da quella forense. Egli arriva a Milano nel 1950, un bagaglio con pochi vestiti e i soldi che gli servivano solo per gli annunci di lavoro sui quotidiani. La classica gavetta. Non ci volle molto a poter passare dallo stappare in biglietti alla Fiera fino a lavorare a Milano sera, a La Patria (come sostituto impaginatore estivo). Da notare peraltro che Alfredo Pigna vinse anche un concorso in Rai, risultando fra i prescelti nei pletorici esami con selezioni durissime (altri vincitori, Furio Colombo, Umberto Eco, Elio Sparano, Ezio Zefferi, Paolo Rosi, Carlo Mazzarella), fra il 1953 ed il 1954. Tuttavia Alfredo preferì rinunciare all’assunzione preferendo il Corriere della Sera, per motivi verosimilmente economici, limitandosi a collaborare da esterno al Telegiornale e ad alcune rubriche. Fra queste “Anche oggi è domenica”, nel 1954 (una trasmissione ideata da Vittorio Veltroni che in pratica rappresentava una sorta di Portobello ante litteram). Proprio Pigna propiziò, con il favore della Dama Bianca, Giulia Occhini, napoletana come lui, una partecipazione di Fausto Coppi, impegnato in una sfida sui rulli, per esaudire il desiderio di un telespettatore. Nel settore della carta stampata continuerà la sua brillante carriera, al Corriere della Sera, al Corriere d’informazione (lo abbiamo citato nella seconda puntata allorché parlammo di Lascia o Raddoppia, ricordando il suo “dietro le quinte”) ed ancora alla Domenica del Corriere (vicedirettore), chiamato da Dino Buzzati (che diventerà suo fraterno amico) nonchè alla Tribuna Illustrata (come direttore). Fra i principali allievi Gianfranco De Laurentis, l’emerito giornalista che ci ha lasciato pochi mesi fa, precedendo di qualche settimana proprio Alfredo Pigna. De Laurentis, crebbe, non ancora come giornalista, ma come archivista, proprio alla Tribuna Illustrata (nella redazione di Roma). Dagli anni di Alfredo Pigna alla Tribuna Illustrata, ecco un raro filmato; le voci di popolo hanno evidenziato la sua caratteristica di fumatore di pipa ma qui lo vediamo alle prese…con una sigaretta.
PIU AVANTI IN RAI
Sempre da collaboratore Rai, può contare le apparizioni in tv nel 1968 nel telegiornale dell’ora di pranzo, per le Olimpiadi (Grenoble e Città del Messico), senz’altro il suo terreno sportivo preferito, visto che Alfredo Pigna aveva già pubblicato “Il Romanzo delle Olimpiadi” (finalista al “Premio Bancarella, terzo classificato) all’indomani di Tokyo 1964; va soggiunta una sceneggiatura del film “Il fischio al naso” (diretto ed interpretato da Ugo Tognazzi), tratto da un racconto di Dino Buzzati (come detto, maestro di vita, oltrechè Direttore alla Domenica del Corriere mentre Pigna ne era il Vice). Si mette in luce anche come concorrente nelle gare di sci alpino per giornalisti ed addirittura partecipa ad una gara di palloni aerostatici nel 1969 (pilotato dall’elvetico Fred Forrer).
Nel 1970 (tre mesi dopo il suo ingresso fisso in Rai) diventa il conduttore della Domenica sportiva e lo sarà fino al 1974. Siamo nell’epoca del dopo Tortora (febbraio 1965-ottobre 1969) con l’interregno di Lello Bersani (per tutto il resto della stagione calcistica 1969-70). Nel suo esordio nella trasmissione domenicale, il 27 settembre 1970, Pigna sostenne che la trasmissione era un po’ il simbolo dei nostri momenti sorridenti, non l’unico ma il più puntuale; con lui il programma assunse un profilo meno incline allo spettacolo ma un taglio più giornalistico, al quale lo stesso Pigna contribuisce con una rubrica che si chiamava “Il Campione della Settimana”, con un particolareggiato profilo di colui che, nei sette giorni precedenti, si era messo più in luce fra gli sportivi. Servizi che adesso sono all’ordine del giorno, ma innovativi per quel periodo. In particolare gli va ascritto il merito di aver fatto dei reportages su atleti giovani che sarebbero poi diventati famosi, accompagnati da colonne sonore azzeccate, musiche da film o hits di successo. Uno stile di conduzione molto familiare, sia per i presenti in sala, sia per il pubblico in casa, in un italiano perfetto; il suo accento simpaticamente napoletano traspariva solo quando doveva pronunciare la parola ….“quote”, a proposito del Totocalcio o del Totip, con una “u” inevitabilmente stretta.
LO SCI ILLUMINA LA DOMENICA SPORTIVA
Celeberrimi i suoi servizi su Gustav Thoeni, girati prima delle gare olimpiche di Sapporo 1972, in barba ad ogni scaramanzia, con minuziosa descrizione del Thoeni uomo e della famiglia del fuoriclasse azzurro, ad esempio raccomandando a mamma Thoeni di togliere le cotolette dal fuoco, andando anche a intervistare Don Vigilio. il parroco di Trafoi, amico di Gustavo (9 gennaio 1972). Ancora il 30 gennaio dello stesso anno, un’intervista preolimpica al Direttore tecnico azzurro Vuarnet, in quel di Avoriaz, in una slitta trainata da un cavallo di montagna, con il sottofondo di “We have all the time in the world” di Louis Armstrong, seguendo poi il viaggio degli azzurri in pullmann verso Linate, prima di spiccare il volo per il Giappone.
Nella Domenica sportiva del dopo Sapporo, dopo che Thoeni aveva vinto una medaglia d’oro, una d’argento e un titolo mondiale di combinata, andò in onda un servizio tipo film di oltre sedici minuti con le musiche morriconiane tratte dal film “Giù la testa”, che fu mandato senza tagli e per il quale, si narra, dovette discutere a lungo con il regista Beneck. Ma ci furono 16 milioni di telespettatori a fronte di una media generale, nel periodo, di 9 milioni di telespettatori.
Neve protagonista anche nell’intervista in seggiovia a Montecampione al cestista Pierluigi Marzorati per la Domenica sportiva del 3 febbraio 1973. Furono effettuate quattro salite in seggiovia per confezionare l’intervista. Mentre Pigna ridiscendeva con gli sci, il playmaker canturino fu costretto a otto percorsi (quattro salite e quattro discese) finendo…..per congelarsi; per tal motivo l’intervista si concluse…..al caldo, in un albergo.
Fu una conduzione vincente, quella di Pigna, seppur non esente da polemiche, come quelle con la redazione del 17 ottobre 1971 o dell’ottobre 1973, dopo la prima puntata. Ma Pigna restò comunque al timone della Domenica sportiva fino alla fine della stagione 1973-74. In totale quattro stagioni, tutte coincidenti con i successi azzurri nella Coppa del Mondo assoluta. Ma anche nella conduzione di Frajese, Alfredo Pigna continuò a occuparsi di sci per la trasmissione domenicale come, ad esempio, questo stralcio di un servizio dell’11 gennaio 1976 in cui viene documentato il successo di Herbert Plank nella prima discesa di Wengen, del venerdì precedente (09/01/76).
Va citata una partecipazione al film “L’Arbitro” di Luigi Filippo D’Amico, uscito nel 1974, in cui Alfredo Pigna interpreta se stesso, come presentatore della Domenica Sportiva intento ad intervistare l’arbitro Carmelo Lo Cascio (Lando Buzzanca), mettendo quasi a tacere il direttore di gara siciliano (evidente parodia di Concetto Lo Bello) che spavaldamente pontificava sulla moviola, con una divertita citazione.. “Come diceva Eraclito!!!”. E’ presente nella scena anche Bruno Pizzul, interpretandosi come moviolista.
PRIMI IMPEGNI IN CABINA
Pigna continuò a produrre servizi per Dribbling e, come detto, per la Domenica Sportiva, venendo inviato per i collegamenti domenicali alle Olimpiadi invernali di Innsbruck. Causa influenza di Guido Oddo, a lui fu affidata la seconda manche del gigante maschile, quello dell’infausta retrocessione di Thoeni dal primo al quarto posto, martedì 10 febbraio 1976, con Erwin Sticker, silenziosamente in cabina.
In virtù di una nuova indisponibilità di Guido Oddo, ma stavolta per il concomitante impegno di Coppa Davis, Alfredo Pigna ritorna al microfono nel dicembre 1976; in particolare va ricordato (con Cotelli in cabina) nella fantastica impresa degli azzurri a Madonna di Campiglio con tripletta in slalom (Radici, Gros, Thoeni). Forse avrete visto che stiamo riproponendo alcuni temi già trattati nel corso della precedente puntata ma l’intreccio Oddo-Pigna comporta la necessaria ripetizione di determinati spunti, anche perché il periodo comune abbraccia oltre dieci anni.
VITA DI MARE
Assai curioso il domicilio per un lunghissimo periodo della sua vita, un peschereccio-veliero di 30 metri trasformato in casa, denominato “Intrepido”, nobilitato da una polena scolpita e messa in opera da Helmuth Schmalz. Talvolta noleggiava la barca per necessità di mantenerla, portando in giro per il mare viaggiatori e turisti in crociere charter (si poteva definire un capitano di mare con la sua famiglia, anche, stando ai si dice, sobbarcandosi incarichi di maitre e sommellier). I contatti tra lui e la Rai, erano tenuti da Nila D’Alessio, gentilissima segretaria tutto fare, anche di Paolo Valenti. Tutti gli azzurri della nazionale di sci alpino, alla ricerca di iodio e di distensione, furono ospiti dell’Intrepido, a fine estate 1976 a Tirrenia, dove si allenavano presso il Centro Fidal. Ne venne ricavato un servizio per la Domenica Sportiva del 3 ottobre 1976 (la prima a conduzione De Zan-Pietrangeli). Si narra che in un’occasione Pigna abbia gettato in mare la valigia di Piero Gros, perché…. troppo pesante, dopo averne svuotato il contenuto. Lo ha raccontato divertito lo stesso campione olimpico, in una trasmissione di Raisport, andata in onda nel settembre 2019. Per Pigna il mare nel cuore e nella mente, eppure in Tv, non abbiamo sentito troppo spesso Alfredo Pigna occuparsi di vela, salvo che alle Olimpiadi di Seul 1988.
ANCORA NEGLI ANNI SETTANTA
Nel corso degli anni si intensificano le sue uscite, anche in considerazione che Guido Oddo deve condurre “Domenica Sprint” a Milano: spesso il telecronista viene scelto anche in base al canale di trasmissione della gara. Pigna fa parte del Tg1, Oddo del Tg2. Alla Domenica sportiva ancora immancabili i suoi servizi sulle gare, spesso anche con la possibilità non solo di vedere la prova domenicale, ma anche quella precedente del sabato. Si dice anche che Pigna si sarebbe sobbarcato molte trasferte pagandosi il viaggio di tasca propria, in quanto i rimborsi Rai si limitavano ai biglietti dei treni, laddove le località sciistiche erano difficilmente raggiungibili se non, allora e forse anche oggi, con un solo mezzo: l’automobile. Con l’avvento del colore, si ricorda un’intervista a Cotelli in casa del Direttore tecnico di Sondrio, per la Domenica sportiva del 27 marzo 1977 (nel week end in cui comunque la Rai non trasmise le finali spagnole di Solynieve, contrariamente alla Tv svizzera). Ad inizio stagione 1977/78 in un’intervista a Gros dopo la Val d’Isere, è lo stesso Pigna che ipotizza la crisi della Valanga azzurra “Ho come l’impressione che prima vi divertivate di più…”, afferma Pigna terminando con questa frase: “…..le loro parole esprimono in fondo le nostre stesse incertezze e le nostre stesse perplessità”. Nel corso del finire degli anni settanta, Pigna entra stabilmente nell’elenco delle …..convocazioni come telecronista, compatibilmente con la presentazione della rubrica del Tg1 “Sportivamente”: alle grandi manifestazioni generalmente è Oddo a condurre le gare dello sci maschile, mentre Pigna si occupa invece delle prove femminili, che tra l’altro hanno maggiori chanches di successi italiani con le agguerrite ragazze della valanga rosa. A Garmisch 1978 nel corso del gigante femminile. Pigna si meraviglia dei tanti pari meriti al vertice della prima manche “….Ma questa è la prova delle coppie e dei terzetti!!….”. Già da questo suo “primo quadriennio olimpico” in cabina, Pigna fa comprendere come il suo stile non fosse quello silenzioso di far scorrere le immagini ed intervenire il meno possibile, ma quello di una descrizione completa della gara, anche con qualche “rischioso pronostico” sull’andamento di uno sciatore. Qui assistiamo ad una telecronaca della discesa di Morzine del gennaio 1979.
ERIBERTO MANCA IL PODIO A LAKE PLACID, NINNA LO SFIORA
Le Olimpiadi di Lake Placid 1980 lo vedono subito nella prova della discesa libera maschile; in definitiva da quella prova, può dipendere il destino degli azzurri, vista la presenza di Eriberto (come Pigna talvolta chiamava Herbert Plank), miglior tempo in prova. Ma nel giovedì di gara la pista è lenta, non più adatta alle caratteristiche di Plank; non basta far gareggiare due boliviani, due argentini, un costaricano, prima del n.1 (Weirather). Plank (n.3) è provvisoriamente primo ma terminerà sesto. Per la cronaca Guido Oddo questa volta è impegnato nello sci nordico di quello stesso pomeriggio (ora italiana). Nella gara di chiusura dello sci alpino, l’Italia dell’alpino sfiora una medaglia con Maria Rosa Quario, fuori per tre centesimi dal podio, anche (ci consentirete la divagazioni agonistiche) per una sfortunata circostanza. La sovietica Patrakeeva (partita con il n.20), si inserisce in alto nella classifica di prima manche ed impedisce alla Quario di poter partire per prima, con un numero migliore nella seconda manche (si partiva con l’ inversione delle 5).
Mentre la Tv inquadra una delusa Ninna Quario, Pigna ha parole di conforto per la sciatrice azzurra “…la miglior gara di quest’anno per Ninna Quario…può essere contenta Ninna Quario”. Una telecronaca composta, senza dare troppa enfasi alla sfortuna delle due azzurre ai piedi del podio (oltre alla Quario, anche la Giordani).
SARAJEVO 1984: IL TORPEDONE SEPOLTO NELLA NEVE
Tra le sue esperienze torna la Domenica Sportiva, dapprima nella versione estiva, già dal 1978. Fra i servizi televisivi ecco questa incursione tennistica del 1979, semifinale Italia-Cecoslovacchia di Coppa Davis.
Non può essere quindi dimenticata la conduzione della Domenica sportiva estiva più importante della storia: quella della vittoria azzurra ai mondiali di calcio, l’11 luglio 1982. A livello invernale, nel 1983, Alfredo torna a presentare la Domenica sportiva e vi sarà in conduzione fino al 1986 (peraltro non consecutivamente). Per questo deve ridurre i suoi impegni in telecronaca, ma una curiosa vicenda lo coinvolge a Sarajevo 1984; gli viene imposto di tornare alla Domenica Sportiva per la conduzione. Gli aerei sono fermi per maltempo, non resta che un disagevole viaggio in pullman, ma anche la corriera è sepolta dalla neve. Una mezza giornata fermo per tornare a Milano, dove conduce la sua trasmissione imperturbabile come un lord. Poi il ritorno nella località bosniaca dove ottiene il suo più grande “alloro” professionale. La vittoria di Paoletta Magoni; un venerdì nella nebbia, dove Pigna ha la felice intuizione di affermare subito che con quella prova la bergamasca salirà molto in alto, laddove devono scendere ancora Pelen, Kronbichler, Konzett, Guignard ( “Non vorrei azzardare ipotesi ma ho la netta sensazione che Paoletta Magoni abbia compiuto una grande impresa”). Durante la discesa della Kronbichler (“Paoletta è sicuramente in zona medaglia, abbasso la scaramanzia!!”); nel corso della prova di Ursula Konzett (“…non credo possa minimamente insidiare Paoletta” ..…(“Rimane ora un solo punto interrogativo, potrà risolverlo la francese Guignard..”) sostenendo poi l’emozione di Gaetano Coppi laddove l’opinionista abetonese vede (chissà come, nella nebbia fitta) la caduta della transalpina che di fatto consegna automaticamente l’oro all’azzurra.
RISORGE LO SCI AZZURRO
Dopo i mondiali di Bormio, Guido Oddo, come si è visto nella precedente puntata, va in pensione dalla Rai. Pigna resta il principale telecronista, talvolta alternandosi con Furio Focolari. Anche qui una sorta di distinzione quasi fissa, a Pigna le telecronache maschili, a Focolari le gare muliebri e le interviste nelle gare maschili italiane. Lo sci alpino maschile lancia dei segni di risveglio, con Much Mair in discesa, Richard Pramotton e Robert Erlacher in gigante, Ivano Edalini in slalom. In una Domenica sportiva di fine 1986 alla Domenica Sportiva (con Sandro Ciotti ed Alfredo Pigna) i filmati delle discese dei vari azzurri messisi in luce nel primo scorcio della stagione sono rivisitati musicalmente al pianoforte con Bruno Martino e Dino Siani. Sta per esplodere “Tomba, la bomba!!” Ma va anche segnalata una novità tecnica non da poco; dalla stagione 1986/87 si parte con l’inversione dei 15, non più dei 5. Lo sci è, televisivamente, in grande espansione e necessita di spazi temporali più ampi nelle seconde manche. La presenza di Gaetano Coppi al fianco di Pigna diventerà sistematica. Resta storica la tripletta azzurra natalizia in Val Badia 1986 (con Focolari al parterre per le interviste): Pramotton, Tomba, Toetsch. A proposito di Tomba, il non ancora esploso bolognese è in cabina con Pigna a Wengen, nello slalom 1987 (commentando tra l’altro una sfortunata prova dell’azzurro Grigis). Ma la Rai sta subendo la concorrenza di Telemontecarlo che pur non trasmettendo tutte le gare finisce per infliggere all’audience Rai colpi terribili per la presenza di un giovane avvocato, ex discesista, Bruno Gattai. Ovviamente parleremo di lui più avanti. E poi c’è anche Tv Capodistria che è tornata in gran parte d’Italia a fine Novembre 1985, con un altro….”superfuoriclasse” del microfono. Sandro Vidrih (anche di lui ci occuperemo).
ESPLODE LA BOMBA
Quando la concorrenza di Tmc e Koper non è ancora sistematica, si arriva alla data che cambia la storia dello sci azzurro. Il 27 novembre 1987 parte al Sestriere la stagione maschile e si impone un ragazzo, già bronzo ai mondiali alcuni mesi prima, che Pigna chiama “appenninico cittadino” nel momento in cui, sempre testualmente, Pigna per due volte ripete il verbo stravincere, alludendo alla prima affermazione di Tomba.
Al suo fianco Coppi che durante la discesa dell’azzurro si ricorda del suo manager Marchi detto “Paletta” (“Starà tremando davanti al televisore”). Pochi istanti e Tomba è pronto a fornire le prime interviste a Furio Focolari in zona traguardo. Anche nei successivi giganti del Sestiere e dell’Alta Badia Pigna non urla, non impazzisce per la grande affermazione, tuttavia continua con pacato ma compiaciuto commento per le affermazioni del bolognese; non può fare a meno di uscire dalla righe quando Tomba taglia il traguardo alzando un braccio in Val Badia (…”Non era mai accaduto,… a pochi metri dal traguardo ha fatto come i ciclisti!!). A Madonna di Campiglio, quarta vittoria di Alberto, Pigna torna nel suo stile sempre costante, con un lieve sussulto quando Tomba si trova un paletto sotto lo sci, rischiando oltremodo.
La Rai, pur rendendosi conto dell’esplosione di Tomba, non lo supporta come forse avrebbe dovuto. Dopo quattro affermazioni sulle nevi italiane, Tomba è atteso a doversi confermare sulle nevi estere. A Kranjska Gora quinto successo nello slalom e successo completato dal secondo posto di Pramotton, commentato da Pigna dal tubo negli studi Rai e con un effetto rumori tristemente asettico. Una decisione che non comprendemmo, non mandare un telecronista in Jugoslavia, visto che Pigna era già stato inviato in Val d’Isere per la discesa libera.
ALTRE GARE PRE CALGARY
Le vittorie di Tomba sembrano ormai regolarmente all’ordine del giorno, ma Pigna può entusiasmarsi (alzando i toni della sua voce in occasione della “formidabile impresa”) anche nella discesa di Leukerbad con tripletta azzurra in discesa: Mair, Piantanida e Perathoner (quest’ultimo, pettorale 47, mostrato dalla Rai, quando Tmc aveva già lasciato la linea agli studi di Roma).
Oltre a Gaetano Coppi diventano frequenti le incursioni in cabina dell’ex azzurra Ninna Quario (una ragazza che negli anni agonistici Alfredo aveva inquadrato come molto adatta alla comunicativa), già nella stagione 1986/87, come ad esempio Wengen ed Adelboden (come da filmato sottostante), poi nella stagione successiva le discese di Val d’Isere (dicembre 1987) e Schladming di fine gennaio 1988. Proprio in questa gara, per Pigna, un sussulto di sofferenza per una rovinosa caduta di Mair (“nooo, nooo!!”) ed un sollievo quasi immediato nel vederlo scivolare senza troppe conseguenze. Con Ninna Quario c’era un rapporto consolidato di amicizia, legato anche ai tanti viaggi condivisi per raggiungere le località di gara. Pigna arrivava a Milano, dormiva una notte nelle città lombarda; all’indomani il viaggio in direzione della località di gara, con la Quario, prevalentemente al volante mentre Alfredo si ripassava le schede dei concorrenti in gara.
Tmc e Capodistria, cominciano ad attrezzarsi per offrire un servizio di prim’ordine, senz’altro superiore alla Rai. Lo si nota soprattutto alle Olimpiadi di Calgary dove per tutta la manifestazione sono convocati solo Pigna e Focolari. In questa Olimpiade in Alberta al cronista romano è affidato lo sci nordico mentre Pigna commenta tutto lo sci alpino. Con lui troviamo anche un’altra ex campionessa della valanga rosa, Daniela Zini, per le prove femminili, che lo accompagnerà per un paio di stagioni.
ALBERTO IN ALBERTA: IL PRIMO ORO DI TOMBA
A Calgary la doppietta di Alberto Tomba fa parte della storia dello sport e della televisione: giovedì 24 febbraio lo slalom gigante. Nel corso della prima manche dopo aver ricordato che “Tomba ha portato nel mondo dello sci, tradizionalmente austero, una ventata di spensieratezza e di spavalderia”, vede nell’azzurro una “sciata fluida ed un’azione potente ed agile al tempo stesso” mostrandosi compiaciuto e fiducioso anche per l’esultanza di Alberto a fine manche, nonostante il numero uno di pettorale non possa offrire concreti punti di riferimento. Nella seconda manche del trionfo queste le parole di Alfredo negli ultimi dieci secondi con a fianco Maria Rosa Quario“…avete visto ha acquistato autorevolezza, in sicurezza ed in scorrevolezza” ripetendosi come nella prima manche con “…potente ed agile al tempo stesso!!” Il tempo alla Quario di poter urlare “E’ vinta, è vinta!!!” per poi riprendere la parola “Ebbene signori, abbiamo un campione olimpionico in Italia, a dodici anni dalla medaglia d’oro di Piero Gros, a sedici anni dalla medaglia d’oro di Thoeni…” con un sussulto nel ricordare il successo di Gustavo, come se nella mente Alfredo Pigna, si fosse ricordato quei momenti bellissimi vissuti a Trafoi, intervistando un futuro campione olimpico (forse rimembrando nel medesimo attimo, anche quell’oro mancato da Thoeni a Innsbruck, nella stessa specialità, in quella gara commentata proprio da lui).
Al Festival di Sanremo quel giovedì non ci si collega con Calgary ma l’annuncio entusiastico del presentatore Miguel Bosè, scuote i presenti, appena dopo l’esibizione di Massimo Ranieri. Queste le parole del presentatore; sorvoliamo, ovviamente, sul lapsus del presentatore italo-spagnolo intorno alla disciplina di gara. “..Un attimo, non me lo posso più tenere, Alberto Tomba ha vintoooo il superg!! medaglia d’oro, medaglia d’oro, non me lo potevo più tenere ragazzi!!”
SECONDO ORO: LA TELECRONACA ALTERNATIVA…NON TROPPO DIGERITA
Due giorni dopo su Raitre la telecronaca della seconda manche dello slalom con Alfredo Pigna e Ninna Quario; su Raiuno Miguel Bosè (con Gabriella Carlucci a fianco) annuncia che sarà fermato il Festival per far seguire la gara: è Marco Franzelli a commentare le ultime cinque discese. Perdere l’amore ma vincere un oro, peraltro l’appassionato vero ha seguito quella prova distribuendosi fra Rai, Tmc e Capodistria, ignorando fino alle 22,30 le vicende canore. In ogni caso Alfredo Pigna, sembra, non prese di buon grado la decisione di creare una telecronaca parallela da parte di Rete Uno e Tg1 (ad uso esclusivo del Festival di Sanremo), invece che collegarsi con il suo audio in Canada. La scelta era dettata dal fatto che i responsabili a Sanremo preferivano essere in contatto con un audio di Roma, per avere un maggiore controllo della situazione, in caso di situazioni o lungaggini non previste.
Non fu la sola cosa che non gli andò giù: Pigna si arrabbiò anche per un altro fatto, dapprima Tmc si catapultò in pista per carpire a Tomba le prime impressioni con Andrea Prandi; poi Vidrih e Cotelli per Telecapodistria fecero quasi spingere il bolognese nella loro cabina; nella concitazione, con scaltrezza, fu fatto entrare in una tv italiana, che non era la Rai bensì l’emittente istriana. Questa, comunque, la descrizione della discesa di Alberto in slalom con le parole di Pigna “sta tirando da Dio, secondo me, su questo tratto, purtroppo ha commesso, più o meno, l’errore di Gstrein, ma si è ripreso, l’azione è rimasta veloce…” Con le discese di Nilsson e di Woerndl, con tanto pathos, fra sospiri, sussulti ed esultanze, arriva il secondo oro. Pensate la vita e la storia, otto anni prima in cabina Alfredo Pigna aveva espresso parole di conforto per Ninna Quario, ai piedi del podio nell’ultima gara di tutte le Olimpiadi dello sci alpino per un bronzo sfuggito; stavolta è egualmente sabato, parimenti è l’ultima gara della disciplina, siamo ancora in Nordamerica e vediamo Alfredo e Ninna, all’unisono, in festa per un oro italiano. Sarà quasi impossibile in futuro vivere emozioni così palpitanti nello sci, con esito felice.
STRALCI FINALI DI CARRIERA (TOMBA E NON SOLO)
Dopo le Olimpiadi è quasi una novità per la tv italiana seguire le gare in Nordamerica, naturalmente Pigna è tornato dal Canada all’Italia e commenta la discesa di Vail da studio.
Stiamo ormai alla fine di quella stagione 1988 comunque interminabile, con varie gare ancora in Nordamerica ed in Europa. Buon per la Rai che le gare svedesi di Are non siano diffuse in diretta dalla tv svedese in quanto erano i giorni di uno sciopero che condiziona la telediffusione della Milano-Sanremo ma non la Coppa del Mondo di sci (non essendo trasmessa). Si torna con i piedi per terra con le finali di Saalbach, non troppo felici per Alberto. A proposito di Tomba, si dice che il campione bolognese si fosse lamentato con Pigna perchè in Rai, alla domenica, ci si occupava solo di calcio. Come risposta il nostro giornalista avrebbe dato ragione allo sciatore emiliano, non senza fargli rilevare che la gente seguiva le trasmissioni domenicali, chiedendo peraltro, per prima cosa, come fosse andato Alberto Tomba. A proposito di Tomba, l’amicizia fra Pigna e il fuoriclasse azzurro risaliva al 1984, quando Alberto, ancora poco noto, aveva gradito il commento di Pigna ed aveva soprattutto apprezzato come il giornalista sapesse già molto di lui. In realtà quelle…informazioni gliele aveva fornite uno spettatore, solo alcuni minuti prima!!
Curiosa la telecronaca di Coppa del Mondo 1989 ad Aspen (con commento dagli studi Rai), per via di dati cronometrici inesatti sul teleschermo: nel gigante che sancisce il successo di Stenmark, la discesa di Girardelli offre un tempo che sembra migliore ma in realtà è secondo dietro allo svedese che s’impone per l’ultima volta in una lunga e prestigiosa carriera.
E poi ci sono i momenti difficili per i telecronisti, quando lo sciatore in gara ha un incidente; se non se ne conoscono le conseguenze, ogni parola deve essere soppesata. Ci ricordiamo, fra alcuni episodi, la non facile telecronaca di Sestriere del dicembre 1989 (con al fianco Daniela Zini) dopo la rovinosa caduta in superg di Marc Girardelli.
Un curioso incidente capitò il 30 gennaio 1990, lo ricordiamo con la deferenza di chi è cresciuto con le sue telecronache. Pigna non si accorse che la regia francese, per ingannare il tempo, non stava trasmettendo il superg di Les Menuires, ma stava diffondendo le immagini della gara del giorno prima, in Val d’Isere. Poi quando vide che l’ennesimo concorrente, con il medesimo pettorale di ventiquattro ore prima, aveva ottenuto lo stesso tempo del giorno prima, si accorse dell’inconveniente. Ma si trattò di un errore del quale non conosciamo i prodromi, verosimilmente dovuto a condizioni disagevoli di commento, in una settimana caratterizzata da scioperi Rai in Tv. Sappiamo che su questo episodio Pigna ci ha scherzato sopra ben sapendo che un incidente del genere non ha scalfito una carriera in cui spiccavano una professionalità impeccabile e ed una simpatia notevole. E forse avrà scherzato sopra quando l’austro-lussemburghese Girardelli comincia a mettersi in luce prepotentemente; Pigna, agli esordi, lo aveva chiamato (salvo poi correggersi)…Girardini!!
IL SALUTO ALLO SCI
L’addio di Pigna allo sci alpino avviene con i mondiali di Saalbach 1991, è il momento di andare in pensione e lasciare le telecronache. Poteva essere una chiusura con il trionfo di Tomba in gigante, invece la prima inquadratura di Alberto nella seconda manche vede il campione azzurro finito per le terre. Non è mostrata la caduta. Ciò avverrà solo nello Sportsera del giorno dopo con Maurizio Vallone. Dallo slalom di Oppdal, è Furio Focolari a essere il telecronista titolare dello sci maschile Rai. Quanto ad Alfredo, che nel 1992 ha curato per Videobox una vhs dal titolo “Alberto Tomba”, è rimasto a contratto in Rai per curare la Domenica sportiva fino al 1994. Poi il ritorno al veliero Intrepido, prima di lasciare il mare e vivere in campagna, in un casolare in Toscana, vivendo gli ultimi anni fra ricordi intensi e dolori familiari, prima di lasciarci il 19 novembre 2020, giorno in cui (lo affermiamo in un esercizio di pura immaginazione) ha potuto riabbracciare la sua consorte Lilliana, che lo aveva preceduto nelle volte celesti dopo 60 anni di matrimonio.
— LUCIO CELLETTI
Supporto tecnico e grafico di Monica Celletti
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