LE GARE DEI GIORNALISTI
Per parlare del cantore delle vittorie olimpiche e mondiali di Gustavo Thoeni, è necessario, fare una serie di passi indietro. Stiamo parlando, come il titolo di questa trattazione ha già lasciato intendere, di Alberto Nicolello.
Kranjska Gora, febbraio 1966: si svolgono sul pendio jugoslavo i campionati mondiali di sci per giornalisti. A vincere lo slalom gigante è un giovane cronista in forza alla Stampa: Alberto Nicolello. Nella competizione ci sono altre nostre conoscenze (future o passate) del microfono: Italo Kuhne, quattordicesimo (del Roma di Napoli, passerà in Rai pochi anni dopo), il veterano Ciro Verratti, sessantanovesimo (olimpionico di scherma, telecronista per la stessa disciplina alle Olimpiadi di Roma 1960, Corsaro nero in un film del 1937 e giornalista di sci alpino per il Corriera della Sera”).
Anche nel 1967 il nome di Nicolello assurge ai massimi livelli nazionali nel settore giornalistico-sciistico; ad esempio vincendo al Terminillo lo slalom davanti a Jas Gawronski e Alfredo Pigna. In totale Nicolello (come apprendiamo dal “Piccolo” di Trieste del 21 maggio 2005) sarà quattro volte campione mondiale fra i giornalisti. Uno slancio sportivo di praticante che lo coinvolgerà anche nel golf, ad esempio s’imporrà a livello non professionistico in una prestigiosa gara a Sanremo, “Il Premio President Reserve Riccadonna” 1975.
DALLA CARTA STAMPATA ALL’APPRODO ALLO SCI IN TV
Nicolello, classe 1940, a “La Stampa” dal 1964, continua per alcuni anni la sua attività al giornale piemontese, occupandosi di cronaca e di attualità regionale: fra le tante cose, deve occuparsi, insieme ad altri colleghi, del terribile caso Alaimo, il parvicrinuto giocatore di calcio, folgorato a Novara da una scarica elettrica durante una visita medica (luglio 1967) e della non meno drammatica tragedia di Gigi Meroni (ottobre dello stesso anno), soprattutto inquadrando (da dottore in legge) i problemi giuridici del caso.
Pochi mesi e per lui arriva il passaggio in Rai, presso la sede di Torino, sempre per curare la cronaca e l’attualità della città piemontese. In vista dei mondiali 1970 della Val Gardena, Giorgio Boriani, responsabile dei servizi sportivi Rai, si ricorda di lui e dei suoi trascorsi agonistici di categoria giornalistica e lo prova nella 3-Tre del gennaio 1970, mandandolo a sostituire un indisposto Guido Oddo. In quell’occasione, Nicolello è costretto a tenere la linea a vuoto per oltre mezz’ora, causa ritardo meteorologico di partenza. Ma proprio quel protrarsi aveva rappresentato la sua fortuna; aveva mostrato di essere lucido, competente, spigliato. Inserito a pieni voti nella squadra Rai della Val Gardena, Nicolello si occupa dei servizi del Telegiornale delle ore 13,30 e interviene negli speciali che la Rai trasmette la sera nella trasmissione riepilogativa delle 19,15. Ecco il suo collegamento delle 13,30 nella giornata conclusiva per la discesa vinta dall’elvetico Bernhard Russi.
UN MICROFONO PER DUE
Dopo che Giuseppe Albertini, dopo la Val Gardena, lascia la Rai per passare in via definitiva alla Tv svizzera italiana, resta vacante la cattedra del telecronista per la successiva stagione sciistica di Coppa del Mondo (1970/71). Se il destino non avesse deciso diversamente probabilmente a condurre le telecronache dello sci alpino sarebbe stato destinato Giorgio Bellani, telecronista in Rai del tennis, ma ampiamente esperto di sci alpino, inviato per la carta stampata. Purtroppo Bellani ci ha lasciato improvvisamente sul finire del 1969. A chi tocca lo sci, pertanto? Da un lato c’è Alberto Nicolello, giovane bravissimo, dall’altro c’era Guido Oddo, più esperto, volto amatissimo in Rai, altro fuoriclasse dello sport narrato, cui dedicheremo doverosamente la prossima puntata. In un’intervista all’Informazione, rilasciata a Gigi Moncalvo (futuro volto Fininvest), Nicolello raccontò come Guido Oddo ritenesse che il posto di telecronista di sci dovesse essere affidato a lui stesso, per anzianità di servizio e per un riconoscimento di una professionalità, in ogni caso indiscutibile. Si giunse a vari compromessi, a Nicolello il settore maschile, ad Oddo il settore femminile e i servizi della Domenica Sportiva, oltre a qualche gara maschile sul territorio francese.
Non sempre, però, di Nicolello, venivano viste di buon grado, le trasferte per una telecronaca. Sempre Nicolello, racconta (nell’intervista a Moncalvo) di una lettera di richiamo del Presidente della Rai, Willy De Luca cui rispose garibaldinamente con una sorta di “Obbedisco” che in realtà nascondeva un “Cosa volete? Mi avete cercato voi”.
Va detto che nelle stagioni non invernali, Nicolello si occupava della cronaca torinese; in particolare possiamo sottolineare, a livello di mera curiosità, alcune delle sue tante uscite: nel 1970 un reportage sul presente e sulle prospettive delle Ferrovie, nel 1971 un intervento sullo stato del Lago di Orta per la trasmissione “Pro e Contro” e in piena estate il commento di un drammatico incendio in un magazzino di confezioni a Via Roma, in centro a Torino. Nella tarda primavera 1972, troviamo il nostro giornalista a condurre una manifestazione aerea in occasione del salone aeronautico di Torino. Dalla Coppa del Mondo 1970/71, la prima di Thoeni, un successo dell’azzurro con voce di Alberto Nicolello.
LA RAI NON SEMPRE IN DIRETTA
Sono gli anni in cui Gustavo Thoeni impazza, in Coppa del Mondo, alle Olimpiadi Sapporo 1972, ai mondiali di Sankt Moritz 1974, per questo Nicolello diventa l’altoparlante delle clamorose imprese dell’altoatesino. Uno stile di telecronaca lineare, garbatamente coinvolgente, certamente non logorroico. Nasce in quegli anni la valanga azzurra, si intensificano le vittorie italiane, Gros si affianca alla leadership di Thoeni, Plank vince in libera, altri azzurri avvicinano nei primi posti i nostri campionissimi, Rolando Thoeni, Radici, De Chiesa, Stricker, Helmuth ed Eberhard Schmalz, Pietrogiovanna, in campo femminile s’impone Claudia Giordani, figlia di un noto, ineguagliabile telecronista di basket. Gli avversari si susseguono, sono agguerriti e pericolosi; Augert, Duvillard, Zwilling, Hinteseer (che in futuro diventerà un affermato cantante di schlager).
Va peraltro sottolineato che le principali imprese di Thoeni alle Olimpiadi di Sapporo 1972, non hanno l’accompagnamento della diretta; a Trafoi, nella notte italiana suonano le campane a stormo dopo il successo dell’azzurro, in gigante, ma tutti i suoi concittadini hanno visto il suo trionfo sulla Tv svizzera. In Italia il suo successo viene raccontato dapprima al mattino nello speciale radio delle 7 con Sandro Ciotti, Guglelmo Moretti, Andrea Boscione ed Ettore Frangipane. Le telecronache in Rai vengono diffuse solo tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio. Prima di proseguire la lettura vi invitiamo a seguire ed ascoltare le principali telecronache di Nicolello da Sapporo 1972; in ordine di svolgimento lo slalom gigante con l’oro di Thoeni e lo slalom speciale, con il bronzo di Rolando Thoeni, l’argento di Gustavo Thoeni e l’oro dell’iberico Francisco Fernandez Ochoa (“fuggito” nel corso della prima manche e non riacciuffato).
1974: ANNO DEI MONDIALI
Nelle stagioni successive vanno generalmente in telecronaca registrata non solo le gare di Coppa del Mondo; anche il Parallelo di Natale al Tonale del 24 dicembre 1973 viene trasmesso in ampex, il 25 dicembre. Ai mondiali Saint Moritz 1974, per la Rai al maschile differita nel pomeriggio (dalle 15,30) per lo slalom gigante di martedì 5 febbraio, diretta (dalle 12) della discesa maschile, sabato 9 e della seconda manche dello slalom, quella storica del folle recupero di Thoeni, domenica 10. In quell’occasione Nicolello accompagna la discesa di Theoni in slalom con estremo trasporto.. “….Non l’abbiamo mai visto scendere così!!” ed al traguardo un profetico “Ha vinto la medaglia d’oro!!!”, nonostante dovessero scendere ancora Bachleda, Perrot ma soprattutto Piero Gros, l’azzurro in testa dopo la prima manche. Quest’ultimo, già allo scoccare del quinto secondo di gara compromette la prova con uno svarione, pur tuttavia continua la prova, all’intermedio ha 3.03 di ritardo, prima di un’uscita definitiva al trentasettesimo secondo. Quando infine scende Fernandez Ochoa, con 1.48 di ritardo su Thoeni all’intermedio della seconda manche, si capisce che l’ultimo dubbio è dissipato, è un bis d’oro per Gustavo. Gros, peraltro, si consolerà nel corso della stessa stagione andando a vincere la Coppa del Mondo proprio davanti a Thoeni. Ecco la ricostruzione audio/video della prova di Gustavo con il commento del nostro telecronista.
1974/75: IN QUATTRO PER LA COPPA DEL MONDO
Nel 1975 un’altra stagione di Coppa del Mondo memorabile, con il finale culminato nel parallelo della Val Gardena. E’ la stagione dei campionissimi, Gros e Thoeni, sempre nelle posizioni di vertice, ma il primo perde punti preziosi nel gigante di Fulpmes; dopo aver vinto la prima manche imbocca una porta al contrario nella seconda e si mangia i punti di una possibile vittoria. Thoeni deve contrastare Klammer facendo punti sul terreno preferito dell’austriaco, la discesa libera, con un secondo posto a Kitzbuhel (ad un centesimo dal Kaiser) ed un quarto a Innsbruck (nella preolimpica). Klammer domina tutte le libere, ma “compromette” la vittoria globale di Coppa cadendo a Megeve. Sulla pista “Allais”, dopo la discesa di Herbert Plank le telecamere aspettano il fuoriclasse austriaco, inutilmente. Ci pare (pur nella fallacità della memoria) che in quell’occasione al microfono vi fosse Guido Oddo. E la discesa libera che viene tuttora ricordata per la spaventosa caduta del britannico Bartelski, senza dimenticare quelle non meno spettacolari di Zwilling, Grissmann, Russi. Prima del gran finale di Coppa i campionati italiani a Courmayeur: qui un servizio di Nicolello sulla discesa maschile (con affermazione di Plank) e sul gigante maschile (vinto da Cristina Tisot Arrigoni).
1975: PRIMAVERA IN VAL GARDENA
Nel contempo è esploso uno svedese per il quale, sin dalle gare di fine stagione 1973/74, non era difficile prevedere un futuro radioso: Ingemar Stenmark. Lo scandinavo (appena cominciata la stagione successiva) si presenta a Madonna di Campiglio, vincendo davanti al nostro astro nascente De Chiesa; segue una serie di risultati che portano lo svedese in alto nella Coppa. Arriviamo così alle gare della Val Gardena, per l’ultima decade del marzo 1975. Una discesa libera nel primo giorno di primavera, conferma il dominio di Franz Klammer: con Nicolello al microfono c’è l’abetonese Gaetano Coppi, ex azzurro e futura spalla tecnica di Alfredo Pigna, molti anni più tardi, prima di diventare Presidente Fis. Nel parterre Guido Oddo. Una vera innovazione per quei tempi, la spalla tecnica ed il telecronista a bordo campo. Ecco il filmato della discesa libera vinta da Klammer, immagini in bianco e nero ma la produzione fu a colori: un paio di anni fa la tv austriaca ha proposto fugaci immagini a colori dell’arrivo di Klammer in un documentario sul Kaiser Franz.
La domenica decisiva si decide quello che con nomenclatura nuova potremmo definire il “triello”, Klammer, Stenmark, Thoeni, tre sciatori appaiati in testa alla classifica si contendono la sfera di cristallo, in una specialità nuova, lo slalom parallelo. Al microfono, stesso organico della discesa libera, in cabina Alberto Nicolello con Gaetano Coppi. Guido Oddo è al parterre per le interviste, intervenendo qua e là anche nel corso delle discese. L’eliminazione di Klammer da parte dell’azzurro Helmuth Schmalzl è quanto mai provvidenziale, in quanto Klammer poteva vincere la Coppa anche piazzandosi quarto, per via degli scarti.
Nei quarti di finale in uno scontro con il polacco Bachleda, Stenmark rischia di uscire di pista, o meglio si salva con una contorsione acrobatica. Lo stesso Nicolello si lascia andare ad un’esclamazione “Stenmark eliminato!!!!”. Ma non è il momento, ancora. Il Direttore tecnico azzurro, Mario Cotelli chiede invano al regista Conti di poter rilasciare le immagini per la giuria ed esaminare il passaggio controverso dello scandinavo; tuttavia, nell’impossibilità di averle sul posto, dalla regia si fece un tentativo chiamando Roma (per farsi rimandare il filmato), ma l’addetto era…momentaneamente fuori stanza. Una mezz’ora di tempi morti per attendere il riversamento del filmato che giova solo alla pubblicità di un famoso latte parmense, il cui marchio sovente è inquadrato in quel lungo lasso di tempo.
In realtà il passaggio di Stenmark è giudicato regolare; lo scandinavo avrebbe in definitiva un incolmabile svantaggio sul polacco Bachleda ma questi (che si allenava con gli svedesi) non trova di meglio che cadere fra i due salti della seconda prova, ovviamente con nuove polemiche, salvando lo svedese da una precoce eliminazione.
Semifinali vincenti per Thoeni (contro Tresch) e per Stenmark (contro Radici). I libri della memoria consegnano questa sfida scarsamente tecnica eppure così palpitante, alla storia di tutti i posteri. Chi vince può fregiarsi della Coppa del Mondo 1975. La quarta per Thoeni o la prima per Stenmark. Thoeni ha comunque notato qualche difficoltà di troppo in Stenmark, sia nel quarto contro Bachleda, sia nella semifinale contro Radici, soprattutto se costretto alla difensiva. Da sciatore più esperto, il fuoriclasse di Trafoi attacca da par suo e costringe Stenmark ad una resa anzitempo. Non c’è necessità della seconda. Queste le immagini della finale (a colori) con il suo commento ed un intervento iniziale di Guido Oddo.
Per dirla alla Clara Iaione, la postina della Val Gardena ha recapitato all’azzurro non una lettera ma un pacco contenente una Coppa di cristallo, la più sudata. Ci si consenta la battuta “Stenmark, atthoendi!!!”, ben consci che lo svedese sarà il fuoriclasse degli anni a venire.
NON PIU’ IN TELECRONACA
Il parallelo non sparisce dai calendari di Coppa del Mondo ma sarà solo una kermesse di chiusura, una specie di festa da ultimo giorno di scuola, con punteggio valido solo per la classifica per nazioni. Allora non potevamo sapere che questa sarebbe l’ultima Coppa del Mondo di Thoeni, ma anche l’ultima telecronaca di sci di Alberto Nicolello. Egli, per così dire, rientra in Rai nella sede di Torino, ma non farà più telecronache di sci alpino. Fra vari impegni non sportivi, per la Rai, nel 1975 si occupa di spionaggio industriale in un’inchiesta. Per lo sport lo ascolteremo varie volte in Sportsera negli spazi concessi al golf, come ad esempio, quello dell’Open d’Italia 1977 a Monticello (Como).
Ma l’uomo Nicolello è personaggio capace, quanto la sua bravura in telecronaca. Dopo essere stato in Rai ancora fino al 1978, non ci mette molto a trovare altre strade professionali consone. Va comunque sottolineata la sportività e la classe di Nicolello. Testualmente dall’Informazione, ecco quanto disse l’ex telecronista torinese: “Voglio sottolineare che la decisione di rinunciare (alle telecronache) è soltanto mia: la Rai l’ha accettata e nessun dirigente mi ha imposto di andarmene dal settore dello sci: ero in prestito al Telesport e sono rientrato nei ranghi della mia redazione del Telegiornale. Se la Rai avesse voluto farmi fuori ci sarebbe riuscita? Non lo so, in fondo devo dire che in molti si sono comportati bene con me, apprezzando il mio lavoro”
UNA BRILLANTE CARRIERA DI VERTICE (…E UN TUFFO NELLA NARRATIVA)
Alberto Nicolello è diventato capo ufficio stampa della Fiat, assumendo poi la responsabilità del settore editoria e comunicazione del gruppo Fiat (che comprendeva varie società a carattere editoriale, in particolare l’ Editrice La Stampa e la Publikompass). Andrà in pensione nel 2002.
Ma c’è ancora un’occasione per esprimersi, per tornare alla passione di gioventù, allorché tesseva trame di avventura e di cronaca: nel 2005 esce così un libro di grande effetto, “Tropico Biondo” con sottotitolo “Thriller”, che narra le avventure di un professore di antropologia. Nel 2012 sarà la volta de “Il Grande ritorno”. Chissà se un giorno vedremo una di queste storie, narrate in un film. E se questo giorno dovesse accadere, sentiremo ancora parlare di Alberto Nicolello.
— LUCIO CELLETTI
Prima di salutarci ancora due video sulla magnifica impresa di Thoeni a Saint Moritz 1974 in slalom. Dapprima una ricostruzione più ampia da varie fonti. Si vedono nell’ordine le prove di Hinterseer (squalificato), Zwilling (argento), Theoni (oro), Gros (uscito), Fernandez Ochoa (bronzo), Klammer (oro in combinata).
La danza di Thoeni in un frammento a colori con filmato da telecronaca.
Un ringraziamento stavolta a Paolo Pasca, amico di Sassari, cultore della tv d’epoca ed anima di un gruppo Facebook denominato “Quelli cresciuti a Carosello e Mike Bongiorno”.
Per il supporto tecnico e grafico: Monica Celletti
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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