Slalom fra le memorie dello sci in tv – 1956-2001

Teleghiaccio

Ultimo appuntamento di questa prima edizione di Telesciando, proseguendo il discorso, cominciato lo scorso capitolo, sugli altri sport invernali, in cui stavolta è protagonista il ghiaccio. Al termine saluti di rito e considerazioni finali.

BOB E SKELETON

Alle Olimpiadi di Cortina 1956, il bob non trova spazio se non nei servizi: non ci sono telecronache dirette: ne parlammo più diffusamente nel primissimo capitolo. La disciplina da budello trova però le telecronache nel 1957, mondiali seguiti dalla Rai, da Saint Moritz, ma solo per il bob a quattro. Non facile attribuire la paternità della cronaca; dovessimo scommettere propenderemmo per Carlo Bacarelli. Pian piano si arriva agli anni Sessanta; ai mondiali di Cortina 1966 ancora (e stavolta per certo) lo stesso Bacarelli. Olimpiadi 1968 (doppietta di Eugenio Monti) con Paolo Rosi. Nel 1970 i mondiali da Saint Moritz sono commentati per la Rai da Gianni Bolzani, telecronista in forza alla Tv svizzera, pioniere ticinese del calcio in radio, da identificarsi anche come il commentatore del tennis presso la Tsi. Cominciava le telecronache con.. “Gentili telespettatrici, cortesi telespettatori”. Si ricorda un impegno di Gianni Raccanelli agli europei 1970. Per i mondiali da Cervinia 1971, Carlo Bacarelli in telecronaca, regista Mario Conti con 11 telecamere sul percorso.

Mario Poltronieri

Nel 1975 dall’Italia i mondiali sono commentati da Mario Poltronieri (libero da impegni motoristici), con cinque ore di gare al giorno (quattro di diretta e una di registrata al pomeriggio) nei due week end di gara (con inizio della cronaca alle 7,55). Arriva un oro nel bob a due per Alverà e Perruquet. Erano gli anni in cui (salvo eccezioni) non esistevano le trasmissioni al mattino e ci poteva permettere….certe follie di abbondanza televisiva).

Dove c’è inverno c’è Guido Oddo e potremmo dire parallelamente anche dove c’è inverno c’è Ettore Frangipane. Più volte i due sono impegnati sul fronte bob mondiale od olimpico. Per Frangipane anche le prove di Coppa del Mondo da Cervinia e Cortina di metà anni Ottanta. Egualmente a Cervinia, in Coppa del Mondo (1983) c’è un commento di Cesare Castellotti, ben noto per i suoi collegamenti per Novantesimo minuto da Torino. Del giornalista torinese ricordiamo anche telecronache di golf.

Enumeriamo per Telecapodistria, Bruno Petrali, storico telecronista fiumano, che commenta il bob alle olimpiadi 1988 per l’emittente slava. Lo si ricordava soprattutto per le telecronache di boxe e di calcio. Ma ha avuto anche una carriera artistica, attore e soprattutto cantante con un repertorio italo-croato. Come abbiamo ricordato nell’undicesimo capitolo, Nando Martellini si rivolgeva a lui per apprendere meglio le pronunce dei giocatori dell’est.

Italo Kuhne

Nella stessa Olimpiade rinveniamo Bruno Vesica per Tmc e Furio Focolari per la Rai.

Giacomo Santini (a dx) intervista Ivo Ferriani

Per la Rai, nel 1989 si occupa delle telecronache dei mondiali da Cortina, Italo Kuhne, l’avvocato napoletano, che era stato anche campione mondiale di sci alpino fra i giornalisti. Si ipotizzava nel 1985 che a Kuhne potessero essere affidate le telecronache dello sci alpino dopo la pensione di Guido Oddo. Ai mondiali juniores di Cortina 1991, il commento è di Giacomo Santini. Vi partecipa un certo Claudio Cavosi che in epoche molto più avanzate diventerà il faro microfonico per la disciplina su Eurosport. Da ricordare anche un commento del giornalista della sede Rai del Veneto, Maurizio Crovato, in Coppa del Mondo, da Cortina 1993.

Assistiamo ad una delle prime telecronache di Carlo Gobbo alle Olimpiadi di Albertville 1992.  Come abbiamo ricordato nella ventesima puntata (con caldo invito a transitarvi), a Gobbo fu proposto il commento del bob appena pochi giorni prima, da Sandro Petrucci. Vale le pena rileggere ancora le circostanze che portarono Gobbo a commentare il bob, dando avvia ad una carriera che lo ha portato in breve allo sci alpino nel 1995/96. Nel 1992 andai ad Albertville per i Giochi Olimpici, sempre per seguire gli atleti valdostani. Dopo due giorni di gare mi chiamò Sandro Petrucci, Team Leader della TGS, che aveva visto un paio dei miei sevizi per la redazione di Aosta. Ricorderò sempre questo straordinario uomo di sport per la svolta che seppe dare alla mia professione. Provo a ricordare quell’incontro: ” A Gobbé…tu sei valdostano vero..allora conosci er bob ..? ” ” Certamente, risposi, a Cervinia c’è una fantastica pista naturale dove si fanno gare importanti , campionati del mondo…..Bene ..ti va di fare le telecronache delle gare di La Plagne …?”  ” Nessun problema , risposi, quando sono in programma?”  Il fatto è che non avevo mai visto un bob in vita mia, a Cervinia non c’ero mai stato …!! Ma stava passando il mio treno ..e ci saltai sopra con l’entusiasmo dell’incoscienza. Mi diedi da fare ed in un paio di giorni raccolsi un pò di dati….poi andai da Corrado Dal Fabbro, che era il Direttore Tecnico del Bob, lui accettò di venire in cabina per commentare con me e…….così cominciò la mia  avventura!! In quelle settimane, oltre a fare sempre i sevizi per Aosta mi diedero anche il commento del Pattinaggio a Coppie…..Il ghiaccio era rotto”

A Carlo Gobbo dobbiamo anche questo inedito racconto del suo primo giorno in Rai, proposto sui nostri canali Fb, un sabato per lui non qualunque:

“Gara di Bob a Due . Penso di essere arrivato in cabina almeno due ore prima dell’inizio della gara …allora fumavo e quando Corrado Dal Fabbro entrò ..staccò due imprecazioni …“ colorate “ …! Metto a posto tutti i miei fogli …due parole con Corrado per le ultime notizie sul nostro equipaggio e sul monitor compaiono le prime immagini…Bene !! Credo che non avessi realizzato dove fossi e cosa stessi facendo …, ma l’adrenalina era tanta ed ero carico come una molla ! Entra in cabina il tecnico e con il mio francese instauro subito un rapporto molto amichevole ….sarebbe diventato vitale !!…Si comincia …..! Sento in cuffia la sigla e dagli Studi di Roma arriva l’annuncio del collegamento con La Plagne per la prima giornata di gare del Bob a due …Telecronaca di Carlo Gobbo …Me la sono quasi fatta addosso ……! “ ..in onda ..” !! …..comincio a parlare …presento il tecnico accanto a me …presento la gara …i nostri due atleti …le caratteristiche del tracciato…..parte il primo equipaggio e la voce sale un po’ di tono ….sono già nel ritmo della gara ……! Ad un certo punto sento in cuffia una voce che mi dice ..: Gobbo , non arriva la tua voce , metti a posto il “ quattrofili..” ! E questo invito viene ripetuto due volte …. Immaginate la scena …io guardo dappertutto , spaventato e confuso ,…cerco qualcosa che possa assomigliare ad un quattrofili …., mi metto in ginocchio sotto il tavolo e guardo le centinaia di cavi arrotolati tentando di capire dove potesse essere il mio…….Nulla da fare …! La gara intanto prosegue e Corrado prende appunti …! Faccio per uscire dalla cabina ed arriva il tecnico francese che nel frattempo, contattato da Roma , mi prende la cuffia e con pochi movimenti mette a posto il “ quattrofili “ !! Negli studi di Roma nel frattempo Franco Bragagna aveva iniziato il commento …dal tubo …Ristabilito il collegamento …e soprattutto ritrovata un po’ di calma interiore ho cominciato la mia Telecronaca . È proprio vero ….la prima volta non si scorda mai ! E neppure …il quattrofili “

Il telecronista valdostano commenterà anche le gare di Lillehammer 1994, in particolare la quarta manche del bob a due con medaglia di Huber e urla di bronzo dell’opinionista Ivo Ferriani (attuale Presidente Fibt), che poi si autosconfessa (sue parole dette in diretta) per aver anticipato troppo presto l’oro di Reto Gotschi; vincerà invece il connazionale elvetico Gustav Weder. Per l’atto conclusivo del bob a 4 troviamo invece Franco Bragagna; Nel ’94 il commento olimpico di Tmc è di Ugo Francica Nava.

Mondiali 1995 su Tele+ con Luca Boschetto. I mondiali 1997 di Saint Moritz transitano sulle frequenze di alcune regioni italiane, grazie a Telecapitol: in realtà l’emittente propone il segnale della Tv svizzera italiana (con il commento di Giuseppe Dionisio) che sarà presente (e ascoltabile in Italia) anche alle Olimpiadi 1998 di Nagano dove Telecapitol offre addirittura il commento di Tv Svizzera 2.

Nel 1998 nipponico Bragagna è relegato alle interviste mentre la telecronaca è di Lorenzo Lucianer (che aveva commentato anche la Coppa del Mondo di Cortina 1997). Arriva un oro per Huber e Tartaglia, pari merito al centesimo con il duo Lueders/Mac Eachern. Bragagna ha un bel da fare a sbracciarsi a convincere il collega trentino che l’oro azzurro è ex aequo con i canadesi, arrivando perfino a coniare il termine “oro a due piazze” pur di non contraddire il giornalista trentino che, non avendo afferrato lo stato di parità, continua a dire “..Al Canada la consolazione di un argento…”, salvo poi correggersi dopo alcuni lunghi minuti. Come ci suggerisca Alessandro Atti (che ancora una volta ringraziamo), in radio quella cronaca è invece di Emanuel Dotto che invece si accorge immediatamente del pari merito, del resto ben visibile anche a chi guardava la prova in Tv.  Permetteci però un pensiero a Lorenzo Lucianer, lassù, ci ha lasciato troppo presto. Per Eurosport/Rai, si può ricordare una vittoria di Huber e Tartaglia, in Coppa Saint Moritz (precedente alle Olimpiadi) con Giampiero Manocchia che poi seguirà anche il contesto olimpico dal Giappone.

Lo stesso Franco Bragagna commenta (per Raisportsat) alcune gare di Coppa del Mondo nella stagione 1999/00, alternandosi (come ad esempio a La Plagne) con Sergio Paini che poi diventerà giornalista politico e corrispondente dagli esteri.

Claudio Cavosi nel 1991

Dal 1999 con la nuova Eurosport il commento è di Luca Reboa, specializzato nelle specialità da budello. Nelle prove di Cortina del 2000/01 il microfono è invece di Antonio Costanzo (insieme con Stefano Maldifassi nella prova a 4). Da notare come stia emergendo il bob femminile. La disciplina, fino al 2003, si accompagna al circuito dello skeleton, mentre il bob maschile gareggia altrove. Dal 2004 la reunion in Coppa ed ai mondiali. Nel 2001/02 Reboa commenta ancora tutta la stagione del bob, anche se la prova iniziale (una prova a due da Calgary) ci fornisce l’illusione che al microfono possa esserci Claudio Cavosi, ex pilota, tecnico federale, che in futuro seguirà, stabilmente ed autorevolmente, il bob  (finchè l’ente europeo avrà i diritti per la specialità), lo skeleton, lo slittino, con alcune incursioni invernali nel salto con gli sci e nel pattinaggio veloce. Oltre alle specialità invernali, Cavosi è conosciuto anche per le telecronache di sollevamento pesi, commentate con il piacere di diffondere una disciplina che in Italia non ha molto seguito televisivo. Alle Olimpiadi 2002, troviamo per Eurosport in coppia Claudio Cavosi e Luca Reboa (per le due prove a due, con il debutto femminile), solo Reboa per le manches decisive del bob a quattro.

Lo skeleton si va affermando ad inizio duemila con la reintroduzione olimpica che avverrà nel 2000. Eravamo fermi ai tempi dello sportivo italo-elvetico Nino Bibbia. Con il commento in inglese Eurosport segue i mondiali del 1998 da St. Moritz e del 1999 da Altenberg. Igls ospita invece l’edizione 2000 che è seguita (in lingua italiana) da Luca Reboa e Stefano Maldifassi.

La Coppa del Mondo di skeleton viene diffusa limitatamente a Park City e Konigssee (in una notte di tregenda, tormentatissima e lunghissima) per la stagione 1998/99, a Calgary e Winterberg per la stagione successiva. Nel 2000/01 l’emittente europea raddoppia offrendo le gare di Coppa di Winterberg, Igls, Nagano e Park City. oltre ai mondiali di Calgary, con le prime telecronache italiane di Luca Reboa che poi va a seguire le Olimpiadi 2002 in differita. La Rai comincia ad occuparsi di skeleton con le Olimpiadi 2002 (Lorenzo Lucianer). Curiosità: il ritorno dello skeleton alle Olimpiadi cade in un giorno palindromo: 20.02.2002.

SLITTINO

L’altro sport da budello, lo slittino entra progressivamente a far parte della storia, ma solo alle Olimpiadi, grazie anche ai costanti risultati di vertice degli azzurri. In epoche più remote non si ricordano però telecronache al di fuori delle Olimpiadi , salvo la rassegna mondiale del 1971 della Valdaora (con sette telecamere, guidate dal regista Ubaldo Parenzo, commento di Guido Oddo).

Adriano De Zan

Vale la pena peraltro ricordare l’avventura di Adriano De Zan (re del ciclismo) o meglio la disavventura del telecronista ad Innsbruck 1976, primi giorni di gara. Per arricchire le telecronache, Adriano De Zan, invita l’amico e collega Ormezzano, compagno di tante avventure sulle due ruote, un po’ meno sui trabiccoli da budello. Nel bel mezzo di una telecronaca, Adriano è colpito da una dolorosissima colica renale. Come racconta Ormezzano nel suo libro I CANTAGLORIE le fitte sono tali da contorcersi dal dolore, Adriano invita Ormezzano ad andare avanti da solo, quest’ultimo è digiuno di “luge” ma, come sappiamo, non è privo di fantasia e di dialettica affabulante. Mentre discendono le atlete, l’argomento principale sono i caschi delle atlete della Ddr, talmente oblunghi da prestarsi ad ogni tipo di ironia. Cosicché al povero Adriano capita di soffrire per il dolore di insopportabile coliche e, nel contempo, di ridere delle buffe argomentazioni di Ormezzano.  Quanto ad Adriano, la settimana dopo, ad Olimpiadi ancora in corso, era li’ al suo posto, tornato in Italia, a commentare la Sei Giorni di Milano nel nuovissimo Palazzo dello Sport.

Olimpiadi 1980 e 1984 con Guido Oddo. A Lake Placid Haspinger si lascia sfuggire la più concreta speranza di oro per l’Italia, con una scivolata poco prima del traguardo.

Paul Hildgartner

A Sarajevo-Trebevic, dove ogni giorno Oddo apriva le cronache annunciando che c’era un tempo da lupi, arriva un oro da Paul Hildgartner, non senza polemiche per via della conclusione di gara, offerta in differita nel corso della trasmissione Blitz con risultato annunciato. Tutto questo mandò il Presidente del Coni Carraro su tutte le furie al punto di scrivere al Presidente della Rai, l’insigne Sergio Zavoli “Era a tutti noto che nello slittino maschile, dopo tre giornate di gare, un atleta italiano guidava la classifica. L’ultima decisiva prova era in programma alle ore 15 di domenica e l’ordine di partenza era tale per cui, nel giro di circa mezz’ora, sarebbero scesi sia tutti gli atleti italiani che stranieri, in grado di occupare le prime posizioni. Sulla seconda rete, durante “Blitz” vi è stato un collegamento in differita durato meno di 10 minuti, durante i quali sono state riprese le discese di 4 atleti. In più il presentatore ha anticipato il risultato della competizione. Tale comportamento da parte del Servizio Pubblico non mi sembra corretto ne’ verso i milioni di spettatori degli interessati allo sport, ne’ nei confronti della qualità umane di Hildegartner e dei suoi compagni”. L’episodio, aggiungiamo noi, va ad unirsi ad altri incidenti di percorso nel 1984, come l’appena avvenuta vicenda del recente record dell’ora di Moser, trasmesso in diretta sula Tv svizzera e non sulla Rai! Per traformare il tutto in …frittata, successivamente alla lettera di Carraro, l’ufficio stampa della RAI diramò una nota per precisare che l’Ente aveva finora dedicato (ndr, si era al sesto giorno di gare su dodici) una quindicina di ore ai Giochi di Sarajevo e per spiegare che un’improvvisa interruzione del collegamento tra la pista di Trebevic e lo studio di Roma, avrebbe impedito la telecronaca diretta della discesa degli slittinisti.

Dalla già citata Valdaora, con Ettore Frangipane gli Europei 1980 (in una delle prime trasmissioni sportive di pregio della neonata Raitre), seguiti da quelli 1984, entrambi nel gennaio preolimpico. Per la Coppa del Mondo una telecronaca dalla Valdaora in Coppa del Mondo sul finire del 1985 (su Raiuno!), verosimilmente con Ettore Frangipane. Si ricorda anche un collegamento da Fenis nel febbraio 1986, qui è difficile pensare che l’impegno sia stato di Frangipane, visto il versante valdostano, ma è azzardato formulare ipotesi.

Con Frangipane la Rai è presente ai mondiali di Igls 1987, prima manifestazione iridata, commentata fuori dall’Italia; gare iridate, anticipate alcune settimane prima, dalle prove in Valdaora, ad inizio 1987.  In ogni caso il profilo completo di Ettore Frangipane è rinvenibile nel nostro decimo capitolo.

Al di fuori della Rai è lo stesso Guido Oddo ad occuparsi di slittino per Tmc (Mondiali 1987 da Igls, Olimpiadi 1988 di Calgary e Mondiali 1989 da Winterberg), mentre su Capodistria troviamo il già citato Bruno Petrali per i Giochi 1988 e, come abbiamo già ricordato in altri capitoli, un giovanissimo Guido Meda per la rassegna iridata 1989.

Per le Olimpiadi 1992 e 1994, è Franco Bragagna, al commento delle gare olimpiche Rai da La Plagne ed Hunderfossen. Nella prova francese al momento della discesa di H.Raffl e N.Huber se ne esce con “Fermi tutti, anche lei, signora…che sta preparando il pranzo!!”. La “voce un po’ incrinata del telecronista” (altre parole dette nell’occasione), testimoniò all’impersonale la delusione per un bronzo, laddove si poteva fare meglio. Doppio oro per Bragagna e il nostro slittino, con Gerda Weissensteriner ed il biposto di Brugger/Huber. Per il telecronista patavino di stanza a Bolzano, anche i mondiali del 1995 sempre ad Hunderfossen-Lillehammer (col primo titolo mondiale vinto da Armin Zoeggeler). Una storica edizione, tra l’altro anticipata dalla Coppa del Mondo di slittino che andava in onda nel pomeriggio di Raitre.

Una parentesi da Tele+ che nel 1996 segue i mondiali di Altenberg con Luca Boschetto.

A Nagano 1998 Franco Bragagna (nel frattempo diventato il cronista principale dello sci nordico) non può commentare lo slittino ma individua, nel compagno di scrivania a Bolzano, l’uomo giusto, per il commento Rai, suggerendo che sia Stefano Bizzotto a commentare le gare. Nasce, per le Olimpiadi, l’era Bizzotto, dal 1998 al 2006, tra l’altro con due titoli di Armin Zoeggeler.

Viceversa sempre a Nagano 1998 parte per Eurosport, l’esperienza di Luca Reboa; egli comincia con la gestione Rai del canale paneuropeo e continua con la nuova “amministrazione” non solo per la Coppa del Mondo ma anche per la Challenge Cup che la Fil (Federazione internazionale) aveva istituito nel 1999/00. In quella stagione il commento è arricchito da Stefano Maldifassi (sportivo dello skeleton). Anche nel 2000/01 commento di Luca Reboa, varie volte accompagnato da Maldifassi. Il momento più importante per noi è il mondiale di Calgary 2001, con vittoria di Zoeggeler e commento di Reboa/Maldifassi. Curiosamente Eurosport non programma la prova femminile in quell’edizione.

Vanno segnalate anche le telecronache per lo slittino su pista naturale: ad esempio i mondiali dalla Valdaora 2000, (su Raisportsat, commento di Giannelli). Quella stessa manifestazione è seguita in diretta anche da Eurosport con Luca Reboa che egualmente si occupava delle trasmissioni di circa mezz’ora dedicate ad una disciplina che vedeva gli azzurri altoatesini protagonisti assoluti. Fra i concorrenti una giovanissima russa Lavrentieva, ancora in attività! I mondiali del 2001 da Stein an der Enns sono diffusi solo da Eurosport, sempre con Luca Reboa. Sono anni in cui lo slittino su pista naturale sgomita (senza peraltro riuscirvi) per diventare disciplina olimpica a Torino 2006, con tanti campionissimi azzurri. Adesso speriamo di vederlo a Cortina 2026 con gli azzurri sempre protagonisti.

CURLING

Il curling è specialità olimpica da Nagano 1998: in quell’occasione al microfono per Eurosport (in formato Rai) c’è l’indimenticabile Mimmo Fusco. Nella stessa emittente, telecronaca in inglese, invece, per i mondiali del 1998 da Kamloops.

Dopodichè per Eurosport, dal 1999, non ci sono state manifestazioni in cui non vi sia stato Dario Puppo, accompagnato da vari opinionisti: ne citiamo il primo (e mitico) Prof. Lorenzi, con il quale Puppo dava vita a delle cronache non solo competenti ma anche divertenti. Prima finale per Puppo e Lorenzi ai mondiali di Saint John 1999: Svezia-Usa 8-5 per il torneo femminile, con le scandinave guidate da Elisabet Gustafson. Curiosa l’occasione in cui Puppo dà letteralmente dell’imbranata alla skip canadese Colleen Jones dopo un erroraccio nella finale di Losanna del 2001, comunque vinta dalla squadra nordamericana contro la Svezia “Quel punto lo facevo anch’io!!”, continua Dario Puppo (quasi ricordando Sandro Ciotti che in radio in varie occasioni aveva affermato “Quel goal lo segnavo anch’io!!”). Chiaramente era un contesto dove i commentatori scherzavano, anche dialogando con i telespettatori, interpretando alla leggera lo spirito di un gioco come quello delle pietre.

PATTINAGGIO VELOCE

Non si può dire che il pattinaggio veloce sia stato seguito dalla Rai in modo frequente.

Quasi mai, per decenni, mondiali o europei, molto parsimoniosi i contributi olimpici, anche se a Cortina 1956 furono date in diretta le prove sui 500 e sui 5000 metri.

Alle Olimpiadi del 1968 le non eccessive telecronache di pattinaggio veloce da Grenoble sono state curate da Paolo Rosi.

Va ricordato un Torneo delle Nazioni con al microfono Guido Oddo (Cortina, febbraio 1969)

Telecapodistria segue alcune gare dell’Olimpiade di Calgary 1988, attraverso Giacomo Crosa (talvolta aiutato da Matilde Ciccia, ex pattinatrice di artistico).

Le prime occasioni continuative per la Rai, risalgono al 1992 dove le telecronache sono di Franco Bragagna e, in quantità minore, di Mario Mattioli. Entrambi commentano dal tubo.

Franco Bragagna commenta anche le Olimpiadi 1994, gare dell’ovale di Hamar, trasmesse dalla Rai in limitatissima parte. Fra queste l’oro di Bonnie Blair sui 500 metri. Per Tmc si alternano nei commenti Ugo Francica Nava (prevalentemente) e Guido Oddo per le sintesi pomeridiane dell’emittente monegasca.

Baselga di Pinè ospita i campionati europei 1995 che segue Franco Bragagna.

Andrea Fusco

Per la prima gara delle Olimpiadi 1998, Andrea Fusco ha ricevuto un “appiedamento” dal Cio, per una posizione non consentita durante la cerimonia. Pertanto la prova dei 5000 maschili è commentata dapprima da Sandro Iacobini per le prime coppie in gara, poi da Franco Bragagna per il finale della prova; le altre gare di Nagano sono seguite da Andrea Fusco, mentre il suo omonimo Mimmo Fusco segue per Eurosport Rai le gare olimpiche.

Qualche settimana dopo i mondiali delle singole distanze (per l’ultima volta in anno olimpico) da Calgary con commenti in alternanza di Giancarlo Rossi e di Andrea Fusco. Nella prova dei 500 (con Rossi al microfono) salta il cronometro e la regia rimedia inquadrando il tabellone, come si faceva una volta, rivelando che il tempo del nipponico Shimizu è il nuovo primato mondiale della disciplina. Sempre con Rossi dalla cabina di Saxa Rubra arriva il primato mondiale di Sighel nei 1.500, con 1.47.47, subito stritolato dal norvegese Sondral, qualche minuto dopo. Due parole su Giancarlo Rossi, spesso presente nelle telecronache di Eurosport a marca Tgs: era prestato a queste telecronache, proveniente dai giornali radio e per la radio continuerà a svolgere il suo lavoro.

Per la neonata Raisportsat Andrea Fusco segue le gare di Coppa del Mondo da Collalbo nel 1998/99.

Nel 1999 il commento di Eurosport (nel frattempo, sganciatasi dalla Rai) è di Sergio Anesi, tecnico federale, insieme ad Elisabetta Pizio, campionessa della disciplina. Assistiamo, in particolare, a delle belle cronache di Calgary per il mondiale sprint e di Hamar per il mondiale allround di quell’anno. Alcune circostanze legate a gare annullate altrove per maltempo resero le telecronache molto lunghe e complete.

Analogamente Sergio Anesi segue i mondiali allround di Milwaukee 2000 ed in seguito quelli sprint di Seul. Eurosport generalmente non ha mai seguito la Coppa del Mondo, lo fa solo nel 1999/00 e nel 2000/01 (il più delle volte brevi sintesi a giorni di distanza): microfono ad Antonio Costanzo. A Salt Lake City 2002, le gare di Olimpia sono commentate da Massimo Callegari (spesso con Sergio Anesi che per l’occasione cambia il suo ruolo da prima voce ad opinionista).

Un appassionato italiano della disciplina doveva peraltro seguire le gare attraverso la Tv pubblica tedesca che in genere privilegiava le gare in cui primeggiavano le teutoniche Niemann, Pechstein, Friesinger oppure nei reportage serali olandesi della trasmissione Nos Studio Sport presso il canale Bvn (Best von Netherlands). Va annoverata l’eccezione del Novembre 1999 in cui le gare tedesche di Inzell e Berlino vengono seguite dalla Tv privata germanica Dsf (ricevibile in analogico).

In tempi recenti quelle gare sono tornate a galla sul web grazie al canale di YouTube “saller terrer” che ha proposto le gare di quegli anni a iosa (solo al maschile peraltro) con commenti olandesi o norvegesi. Restando in Germania, non si può però non menzionare il tedesco Wolf Dieter Poschmann (ex atleta, avversario di Franco Fava negli anni Settanta) che commentava il pattinaggio veloce con voce stentorea per Zdf. Spettacolare e coinvolgente il suo commento in occasione del successo di Claudia Pechstein a Salt Lake 2002 “Immer noch klassisch, stilistisch, ästhetisch” (di facile comprensione, crediamo).

A Baselga di Pinè gli europei 2001 il piacere di ascoltare Franco Bragagna per Raisportsat, mentre Eurosport risponde con Antonio Costanzo (mondiali sulle quattro distanze da Budapest), par di ricordarci con un giovanissimo Matteo Anesi.

Per la Rai di Salt Lake 2002 commento al veronese Lorenzo Roata.

SHORT TRACK

Massimo Benedetti

Disciplina che, a parte le gare olimpiche dimostrative di Calgary 1988, conosce il battesimo olimpico vero e proprio ad Albertville 1992, con Franco Bragagna. Alle Olimpiadi 1994 il commento è di Massimo Benedetti per Tmc e di Franco Bragagna per la Rai, in ordine cronologico di messa in onda della serata finale che registrò l’argento di Vuillermin e l’oro della staffetta. Con scarsa sensibilità ne’ l’una, ne’ l’altra emittente tv regalarono la diretta di una serata storica. Il risultato fu dato da Pippo Baudo nel corso della serata finale del Festival di Sanremo. Bragagna monopolizza le finali del 1998 che sono tutte trasmesse da Raitre.

Nel 1998, prima e dopo le Olimpiadi, rispettivamente gli Europei 1998 senza commento in italiano e i Mondiali dove Giampiero Manocchia e Franco Bragagna si suddividono le telecronache da Vienna per Eurosport Rai. Nella telecronaca domenicale assistiamo addirittura ad una staffetta fra i due. Ai mondiali di Sofia 1999 con l’oro di Carta, commento Eurosport in lingua inglese. Per gli Europei 2000 di Bormio è presente per la Rai, Lorenzo Lucianer mentre i mondiali dello stesso anno a Sheffield vedono Franco Bragagna (prime due giornate) e poi Davide Novelli (terza giornata). Alle Olimpiadi 2002 di Salt Lake City sempre Bragagna per la Rai, mentre per Eurosport seguono le gare Massimo Callegari e Sergio Anesi. Nella storica finale dei 1000 vinta in modo fortunoso da Bradbury così Callegari commenta, riferendosi all’australiano : “nessuno che abbia voglia di applaudirlo!”

PATTINAGGIO ARTISTICO

La disciplina si è subito imposta per la sua spettacolarità nei pomeriggi cortinesi delle Olimpiadi 1956, dove sono seguite in diretta le tre finali previste. Fra i telecronisti della prima ora Carlo Bacarelli, presente anche ai mondiali di Vienna 1957. L’europeo 1958 da Bratislava possiamo invece attribuirlo a Guido Oddo. Per i mondiali di Parigi del 1958 il telecronista è un autentico pezzo da novanta della Rai: Piero Angela (in foto di copertina!). Una manifestazione da Cortina del febbraio 1958 è commentata da Giuseppe Albertini. Per gli europei di Davos 1959 torna al microfono Bacarelli (che seguirà ancora gli europei 1960 da Garmisch e i mondiali di Praga 1962). In alternanza Guido Oddo segue la trasmissione da Garmisch di Santo Stefano 1961, gli europei di Ginevra 1962 e la nuova riunione da Garmisch del 1963. L’avvicendamento con Bacarelli prosegue con gli Europei 1965 da Mosca. Dopo che Oddo ha commentato gli europei 1966 da Bratislava, dalla metà degli anni Sessanta troviamo Carlo Bacarelli, stabilmente per almeno dieci anni. Ultime Olimpiadi al commento, Innsbruck 1976

Risentiamo dopo vari anni Guido Oddo tornato alle telecronache di pattinaggio alle Olimpiadi di Lake Placid 1980. Non va dimenticato al commento della disciplina anche Ettore Frangipane.

Marco Lucchini Gabriolo
Paola Arcaro

In seguito cominciano per la Rai, i lunghi anni di Marco Lucchini Gabriolo, europei e mondiali (quando seguiti dalla Rai), nonché le Olimpiadi invernali; come abbiamo appreso dallo stesso telecronista valdostano, Carlo Gobbo commenta alcune gare a coppie da Albertville: seguiranno gli anni di Lorenzo Lucianer (primi del Duemila). Per Eurosport Rai da ricordare, a Nagano 1998, Giampiero Manocchie e Paola Arcaro. Negli anni di ricezione della Tv svizzera italiana, si ricorda soprattutto Ezio Guidi, già nominato per varie discipline e per “Giochi senza frontiere”.  Va menzionata anche Emanuela Gaggini, una delle prime giornaliste sportive al femminile della Tsi, che ha seguito la disciplina da Lillehammer 1994.

Ma c’è anche una consistente presenza di Telemontecarlo che va a seguire le gare inizialmente con  Enrico Crespi, poi (per oltre dieci anni) con Massimo Benedetti ed il commento tecnico di Marina D’Agata, che ritroveremo molti anni dopo ad Eurosport insieme a Massimiliano Ambesi; ma ce ne occuperemo nella prossima edizione. Intanto per l’emittente paneuropea sono gli anni di Francesco Aceti.

Quanto a Telecapodistria i collegamenti erano curati essenzialmente da Ferdi Vidmar, ricordando l’impiego di Matilde Ciccia, come opinionista nel 1988.

HOCKEY SU GHIACCIO

L’Hockey su ghiaccio occupa uno spazio preminente (anticipato da alcune trasmissioni preolimpiche di prova) nelle serate di Cortina 1956, con nove appuntamenti olimpici in cui verosimilmente con Paolo Rosi, Tito Stagno, Carlo Bacarelli .

Adone Carapezzi

Andando rapidamente avanti si ricorda per una telecronaca estiva per il Trofeo Bonacossa, sempre da Cortina nell’agosto 1959, Adone Carapezzi, il mitico radiotelecronista del ciclismo, soprattutto.

Marco Blaser

Dopo un cimento per la Coppa Spengler 1961 con Carlo Bacarelli e Marco Blaser (che in futuro sarà il Direttore della Tv svizzera italiana), corre un decennio in cui le gare di hockey sono trasmesse prevalentemente da Carlo Bacarelli.

Tra i principali eventi trasmessi in Rai:

le Olimpiadi del 1964 e del 1968, i mondiali 1962, 1963, 1965, 1969, i tornei estivi di Cortina 1963, 1965. Nel quarto capitolo vi abbiamo ricordato come uno sciopero Rai impedì la messa in onda della trasmissione “La Fiera dei sogni”; in sostituzione una diretta di hockey.

Cosi avverrà negli anni settanta con minore esposizione da parte della Rai. Sono gli anni nostalgici del Campionato Svizzero e di uno sport chiamato differentemente disco su ghiaccio che andava in scena al sabato sera sulla Tv Svizzera italiana, con le imprese mitiche dell’Ambri Piotta. Al microfono in alternanza Giuseppe Albertini, Tiziano Colotti, Sergio Ostinelli. Da segnalare, sempre per la tv elvetica, le telecronache annuali natalizie per la Coppa Spengler.

In alternativa, sul suolo italiano, Ferdi Vidmar e Sergio Tavcar per Telecapodistria, emittente che seguì alla grande, varie manifestazioni, in particolare il mondiale 1976. Come appreso da un intervista di Sportinmedia di simone Salvador all’inetressato, la prima telecronaca di Capodistria risale al 6 marzo del 1971 e riguardò proprio l’hockey su Ghiaccio Jugoslavia-Austria 2-0, per i mondiali di seconda divisione. Il telecronista, assiso davanti ad un monitor di 12 pollici, bianco e nero, effetto neve, è Sergio Tavcar, privo delle formazioni di gioco ma non della fantasia per condurre una gara.

Finita l’era Bacarelli, torna Paolo Rosi per le Olimpiadi 1980, soprattutto per la gara delle gare, quell’Usa-Urss che decide l’Olimpiade, trasmessa integralmente in diretta. Narrasi che Rosi si fece aiutare dal ticinese Sergio Ostinelli per uno sport che aveva commentato ai primordi della televisione ma che non seguiva abitualmente

Se la nostra memoria non ci fa commettere un errore sesquipedale ci ricordiamo alle Olimpiadi 1984 per Tmc Bruno Gattai. A chi ci legge chiediamo una conferma al riguardo. Con i mondiali di seconda divisione del 1987 compare per Tmc Franco Bragagna che seguirà, ancora per l’emittente monegasca anche i Giochi 1988. Sempre per Tmc le Olimpiadi 1992 sono commentate da Jacopo Savelli e quelle 1994 dal mitico ex portiere Jim Corsi, una sorta di Dan Peterson del ghiaccio.

Precedentemente, per Telecapodistria, Jim Corsi (che non aveva potuto giocare i Giochi di Sarajevo per ventilate insinuazioni di professionismo da parte del Cio), aveva seguito la rassegna olimpica di Calgary ‘88 come opinionista di Umberto Gandini (futuro dirigente della Fininvest, del Milan e della Lega Basket). Per Tele+2 (in specie ai mondiali italiani del 1995), come ci suggerisce Maissimiliano Frairia, Fabio Guadagnini. Marco Forino, Massimiliano Freri. Ancora per la Rai Gianni Vasino  e il già citato Maroc Lucchini.

A Nagano 1998 va segnalata la finale femminile commentata da Marco Civoli per Eurosport Rai; per la Rai invece si occupano delle gare Franco Bragagna e Stefano Bizzotto (che segue la finale con Paolo De Chiesa, ci par di ricordare). Da segnalare, anni dopo,

una serie di highlights naganiani per Espn Classic Sport commentati da Maurizio Trezzi (commentatore Eurosport per l’atletica del dopo Antonio Costanzo ma prima ancora proprio nell’hockey su ghiaccio di Salt Lake 2002). Si affaccia in quegli anni nelle tv private anche un altro grandissimo come Pietro Nicolodi. Una carriera che gli consente di raggiungere un primo traguardo, seguire la finale olimpica del 2002 con Stefano Bizzotto.

L’AMBIENT SOUND DI EUROSPORT PLAYER        

Siamo in un periodo ultramoderno. Abbiamo nominato in queste nostre puntate almeno 200 radiotelecronisti, impegnati a vario titolo per lo sci alpino e per gli altri sport della neve e del ghiaccio. Fiumi di parole (non jalissiani), di frasi, infinità di voci. Risultati cronometrici, liste di partenza, ordini d’arrivo, classifiche generali, linee agli spazi pubblicitari. In questi anni, però, soprattutto grazie al player di Eurosport abbiamo potuto apprezzare quel suono che viene al naturale, quei rumori d’ambiente, a volte caratterizzati da musica a tutta “callara”, da incitazioni in partenza, da urla assordanti. Alle Olimpiadi il piacere di ascoltare una cerimonia senza commento è davvero unico. In fondo basta una buona conoscenza della materia, una lettura avveduta della grafica, una “strisciata” delle liste di partenza, per seguire la gara senza commento ed essere telecronista o regista di se stesso. Talvolta anche per evitare di seguire il commento di telecronisti poco competenti o (come per fortuna raramente capita) troppo presuntuosi. Sarà forse questa la scelta del futuro, non solo scegliere cosa vedere, ma anche quale audio poter ascoltare. Questo non è uno spot per il player di Eurosport, ma la consapevolezza che le gare si possono finalmente seguire, come, dove e quando si vogliono. Siamo ormai in un periodo in cui la televisione converge verso il computer. Nel 2020/21 la Rai si è adeguata, in parte, per lo sport invernale, prevedendo un potenziamento del suo player. Le Olimpiadi di Tokyo e di Pechino rimarcheranno questo aspetto. Ci vorrebbero ancora i Buggles, questa volta a cantare “Video killed the Tv star”

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

Non stiamo parlando del gruppo rock degli anni settanta, ma delle nostre impressioni. Chi vi ha tenuto compagnia per mesi è stato gratificato da tanti apprezzamenti, da un numero insperato di condivisioni e soprattutto dalla frase “non sapevo che……”.  Grazie a tutti indistintamente. Il nostro intento era cercare di mettere ordine alla televisione sciistica di mezzo secolo allo scopo di correggere una velata ignoranza. Dai post dei social si nota come parlare scioccamente di Fratelli Vorlaufer riceve più apprezzamenti di alcune nostre monografie, ci siamo sgolati per far capire come Pigna sia stato il telecronista di Calgary 1988 ma molti affermano ancora come la Rai si sia collegata solo nei momenti in cui ha interrotto il Festival di Sanremo. Sotto questo punto di vista non ci siamo riusciti, le leggende metropolitane sono difficili da scalzare. Un saluto ed un ringraziamento ai lettori di questa pagina che hanno lasciato un commento nei vari capitoli, aiutandoci perfino a correggere qualche nostro refuso. E ci sia consentito un saluto anche agli ignoranti (stavolta intesi come coloro che ignorano o hanno ignorato).

CONCLUSIONI

Abbiamo trattato una materia molto vasta, seguendo le evoluzioni tecniche dello sci e le qualità linguistiche dei nostri cari amati telecronisti. Ne abbiamo decantato le doti e qualche difetto, abbiamo ricordato aspetti noti e meno noti. L’orgoglio di chi scrive è quello di aver costruito, dopo anni di lavoro, una lunga storia su un periodo estremamente ampio della narrazione sciistica. Mancano peraltro ancora venti anni di trattazione, con grandi protagonisti nelle telecronache. Ci sono ancora tanti aneddoti da narrare. Per Eurosport sci alpino: Dario Puppo, Andrea Berton, Marcello Piazzano, Gianmario Bonzi, Giangiacomo Secchi, Luca Gregorio, Zoran Filicic, riproponendo il nostro carissimo Carlo Gobbo (approdato ad Eurosport nel novembre 2009, dopo le telecronache Rai ed un anno sabbatico). Per Eurosport altri sport invernali, oltre a quelli già conosciuti: Massimiliano Ambesi, Silvano Gaden, Guido Monaco, Salvo Aiello, Stefano Benzi, Francesco Paone. Per la Rai sci alpino: Davide Labate, Davide Novelli, Marco Fiocchetti, Enrico Cattaneo. Per la Rai altre discipline, oltre a quelli già nominati: Luca Di Bella, Nicola Sangiorgio, Fabrizio Piacente, Marco Lollobrigida, Riccardo Pescante, Arianna Secondini, Stefano Rizzato, Valerio Iafrate, Andrea De Luca, Iacobini, Gianfranco Benincasa, Vezio Orazi, Lorenzo Leonarduzzi, Alessandro Tiberti. E poi Sky con le due Olimpiadi vissute, senza perdere fotogrammi di gara. Ricordando la breve parentesi di Sportitalia (dai mondiali di snowboard 2005 alla recentissima Coppa del Mondo di Bob e skeleton con Alessandro Genuzio). E poi l’enorme batteria di opinionisti. Se si è dimenticato un nome, fatecelo notare!. Per adesso… le trasmissioni di Telesciando si chiudono qui. Da Invernalia la linea può tornare direttamente ai Vostri studi.

LUCIO CELLETTI

Per il supporto tecnico e grafico: Monica Celletti

GRAZIE DELL’ATTENZIONE

Tutti gli articoli sono stati sottoposti ad accurata verifica. Qualora tuttavia i lettori rinvenissero, data la vastità della materia, imperfezioni, refusi o scherzi della memoria, sono pregati di volerli segnalare. E’ comunque gradito qualsiasi intervento di commento, critica, suggerimento. telesciando@gmail.com

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