PRIMI PASSI NEL GIORNALISMO
Questa volta ci occupiamo di Stefano Vegliani. Chi vi scrive confessa di aver sempre apprezzato quel giornalista Fininvest (classe di ferro 1959) che commentava i mondiali di biathlon del 1989, a Feistritz (Austria), per Telecapodistria, insieme a Sergio Tavcar, anima dell’emittente istriana. Se ci sarà qualche complimento di troppo, rispetto al distacco che dovrebbe avere un narratore dei fatti storici, sappiate che non è forzato, ma assolutamente meritato in quanto è la somma di professionalità, competenza, familiarità di commento. Nel ricordo non solo di una sola stagione da telecronista inteso come descrittore delle gare di sci alpino (il 2000/01), ma di una carriera universalmente apprezzata. Di estrazione velica, Vegliani aveva cominciato la sua carriera, in una rivista che si chiamava Uomo Mare (prima come supplemento di Uomo Vogue dedicato alla vela, poi come rivista a se stante che partendo da un numero semestrale sarebbe passato a dieci numeri all’anno). In Fininvest entra nel 1984, nella redazione della trasmissione Record, dapprima con Cesare Cadeo, poi con Giacomo Crosa. E’ anno olimpico e Vegliani segue le regate di Los Angeles (o meglio di Long Beach).
LE ESPERIENZE A TELECAPODISTRIA
Fa poi parte di Telecapodistria. Come ormai ben saprete, l’emittente istriana di etichetta Fininvest, è fucina di talenti che hanno l’occasione di esprimersi anche in telecronaca. Arrivano i Giochi Olimpici di Seul, dove è impegnato negli studi sloveni, per i servizi sui quei Giochi in Asia, avendo anche l’occasione di entrare in telecronaca dal tubo, per circa 10 minuti, in una prova di ginnastica.
La sua propensione per gli sport invernali non passa inosservata, giacchè, nel 1989 segue, come ricordato agli inizi, i mondiali di biathlon Feistritz 1989 (località austriaca conosciuta anche perché aveva dato i natali a Franz Klammer). E’ un edizione non felicissima per una disciplina azzurra, comunque reduce dalle medaglie olimpiche di Calgary. Storicamente è la prima volta che un mondiale di biathlon (che si svolge all’estero) viene seguito sulle frequenze italiane. Ed è anche l’occasione di vedere gare femminili della specialità di fondo e carabina in Tv. E’ in definitiva l’edizione in cui il biathlon si affranca dall’estrazione militare in cui era nato, per trasformarsi in sport di massa, soprattutto nelle due Germanie, nell’Urss e nell’Europa scandinava.
In quel periodo Telecapodistria, potendo contare sull’Eurovisione, aveva un palinsesto che faceva sognare (oltre al biathlon, telecronache complete della Coppa del Mondo di sci alpino, mondiali di sci alpino, di sci nordico, di slittino, mondiali indoor di atletica, classiche del ciclismo, Vuelta Espana). In fondo una serie di Eurosport ante litteram. Vanno annoverate anche le trasmissioni Obiettivo Sci e Sportime, in cui abbiamo modo di sentire frequentemente Vegliani nei suoi reportages di Coppa del Mondo, come questo di Shigakogen 1989.

IL GIORNO DEL GHEDO
A volte le foto parlano. Ad esempio questa immagine che ritrae il giovane Vegliani in un’intervista a Rolly Marchi in Val Gardena alla presenza delle sorelle di Christian Ghedina. E mentre Rolly parla a cuore aperto di Christian, come nel suo stile di uomo di cultura e di montagna, Stefano acquisisce tutte le informazioni più utili per l’intervista al discesista azzurro. E’ il dicembre 1989, giorno del primo podio di Ghedina in Coppa del Mondo.
SERVIZI, REPORTAGES E…IL MORO DI VENEZIA
Finita l’esperienza di Capodistria, per Mediaset, si continua ancora a sentire Stefano Vegliani negli innumerevoli servizi di Coppa del Mondo e dei Mondiali di Sci, per le rubriche e per i telegiornali, in anni in cui lo sci sforna vittorie a ripetizione, con Tomba, la Compagnoni, Ghedina e l’Ital-jet, la Kostner e le sue agguerrite colleghe della valanga rosa anni novanta.
Doverosa però la parentesi per ricordare la vela del 1992, il sogno del Moro di Venezia, commentate (nei servizi) da Stefano con il piacere anche per lo spettatore neofita di sentirlo ascoltare. Del resto Vegliani, nella vela, sport con il quale, ripetendoci, era professionalmente nato, commentava le gare facendo trapelare l’estremo diletto di farlo. In varie occasioni il nostro telecronista fa parte egualmente della squadra Mediaset che si occupa del Giro d’Italia (insieme a Davide De Zan, Claudio Di Benedetto, Giacomo Crosa, Guido Meda).
AL PARTERRE CON …GATTAI
Come abbiamo più volte scritto, nel 1997/98 Mediaset acquisisce i diritti per almeno due terzi delle gare di Coppa del Mondo. Parte una nuova avventura che vede Gattai (reduce di Tmc) in cabina per le telecronache, Guido Meda nella parte alta della pista, e giustappunto Vegliani al parterre per le interviste.
Tra i momenti più interessanti delle interviste “veglianesche” ne ricordiamo alcuni. Ovviamente oltre all’abilità di Vegliani a farci ricordare quei momenti, ci sono le circostanze di una vittoria azzurra, le euforie che si dipanano al suo fianco o semplicemente la pacatezza di Deborah Compagnoni che in un gigante a Val d’Isere del dicembre 1997, non irresistibile, secondo Gattai, ottiene un successo insperato soprattutto per via di un’uscita di altre concorrenti. “Ho vinto per eliminazione!!!”, questa l’affermazione di Deborah al microfono. A Stefano Vegliani, anche l’occasione di intervistare Deborah (dopo gli abbracci delle colleghe italiane alla campionessa azzurra) per l’ultima intervista agonistica della valtellinese, dopo lo slalom gigante di chiusura della stagione 1998/99 in Sierra Nevada. E così il nostro sci dovrà rinunciare alle emozioni che ci dispensava Deborah.
In campo maschile va ricordato un successo di Holzer, a Kranjska Gora nel 1998/99, Vegliani intervista l’azzurro vittorioso, dopo il vigoroso abbraccio di Robert Brunner; l’occasione ci è propizia per ricordare il baffuto accompagnatore della squadra azzurra, prematuramente scomparso.
1999/00: Come ricordato nel capitolo dedicato al Gattai di Mediaset, la prima vittoria azzurra degli anni duemila è di Angelo Weiss, Quest’ultimo ha compiuto un capolavoro ed è quanto meno secondo. Scende l’ultimo concorrente, il norvegese Aamodt. Rivolgendosi a Vegliani, Gattai afferma “Ti lascio il microfono aperto, commento io, ma se c’è qualche urlo….” E dopo la gara si vede Stefano Vegliani inseguire il vincitore azzurro, portato in trionfo da Tescari e Brunner.
STRISCIA LA NOTIZIA
In due occasioni Striscia la notizia, si occupa dei telecronisti Mediaset, in specie con Gattai e Vegliani:
un collegamento a Val d’Isere per una pubblicità inconsapevole (di una marca di abbigliamento che si utilizzava soprattutto in caso di neve) che campeggiava tanto sulle tute bardate Mediaset, quanto sul parterre della località transalpina;

un fuori onda di Bruno Gattai, che (in modo divertito) lanciava “coloriti” strali al collega Vegliani “reo” di voler insistere sulla sciata in telemark, alla presenza di uno sciatore azzurro, Ivan Bormolini,
2000/01: IN CABINA CON BARBARA MERLIN
Nel 2000/01 Bruno Gattai preferisce dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di avvocato, abbandonando il mondo delle telecronache. A Mediaset decidono di affidare le gare maschili (come abbiamo visto) a Guido Meda e quelle femminili proprio a Stefano Vegliani, che aveva accompagnato Gattai, con sistematici interventi dalla zona del traguardo. Come opinionista delle gare femminili, Barbara Merlin è affiancata a Vegliani: la sciatrice torinese non è ancora una ex, vorrebbe correre (in rotta con la Federazione Italiana) per Portorico o per le Filippine (si parla anche di Turchia), “magari” in quelle gare di Svizzera e Austria, dove non ci saranno per lei impegni al microfono. La Merlin deve dapprima superare un provino a Cologno Monzese, presenti anche Ninna Quario e Natascia Cigolla (anche lei sciatrice, sorella di Igor). Ettore Rognoni, responsabile Mediaset finisce per scegliere proprio Barbara. La sciatrice azzurra in passato si era comunque dilettata in vari commenti improvvisati, nel corso delle sue stesse gare (in cabina da Ivana Vaccari, Bruno Gattai, Guido Meda o al parterre da Matteo Pacor).
ISOLDE, PIEDI MAGICI
E’ l’anno in cui le prove tecniche sono monopolizzate da Sonia Nef (gigante) e Janica Kostelic (slalom). Le soddisfazioni italiche arrivano soprattutto da Isolde Kostner, vincitrice in libera a Lake Louise e Cortina. Tra le avversarie più agguerrite dell’azzurra, naturalmente Renate Goetschl “..Ha sciato come una belva“ sentenzia Stefano in occasione della vittoriosa prova dell’austriaca in superg a Lake Louise
Sappiamo come le emozioni di una libera siano filtrate a seconda dei numeri di partenza ma in occasione della vittoria sull’Olimpia delle Tofane, Isolde Kostner ha scelto il numero 30 (ultimo numero del primo gruppo, verosimilmente ultimo sussulto di gara). Dalle parole di Vegliani a Cortina “…ha recuperato 10 centesimi (sulla Goetschl), forza Isolde, … la sua scorrevolezza, i suoi piedi magici, di gomma, di burro, d’oro, chiamiamoli come vogliamo, sono quelli che in questa parte finale possono fare la differenza…..sarà ancora una volta una discesa libera sul filo del centesimo, ultimi metri per Isolde Kostner, primaaa, ce la fa per due centesimi,…..ha vinto a Cortina per la quinta volta!!”
UNA DISAVVENTURA AL SESTIERE
C’è un episodio curioso che ha coinvolto, suo malgrado, Stefano Vegliani, tra una manche e l’altra dello slalom del Sestriere: dobbiamo a lui il ricordo di questo e di vari altri aneddoti, per questo lo ringraziamo calorosamente. Il telecronista, terminata la prima delle due telecronache, nel corso della ricognizione, viene violentemente atterrato da un addetto alle pubblicità. Stefano, fortunatamente aveva il casco, ma la botta in testa, piuttosto forte, c’è stata. Intontito, viene aiutato dal cameraman Franco Zardini, a salire in cabina per la seconda manche. Ma il nostro giornalista risente ancora del forte colpo. Preoccupata la compagna Raffaella, gli chiede la cosa più semplice e più dolce al tempo stesso, “se ricordava che lei fosse in cinta”; ai “farfugliamenti” di Stefano si capisce (dopo aver avvertito a Cologno Monzese, il responsabile Rognoni) che c’è bisogno di un accertamento ospedaliero, cui Stefano viene condotto mentre ossessionatamene ripete la stessa frase “….Mi hanno buttato giù!!”
Morale; mentre Stefano si trova nell’infermeria dell’ospedale di Saluzzo, la decisiva manche è commentata da Barbara Merlin, con un’estemporanea opinionista, l’atleta Elisabetta Biavaschi. Per Stefano Vegliani, un contrattempo che fortunatamente si risolve presto, da poter raccontare a suo figlio, che nasce qualche mese dopo.
FINE DELLE TRASMISSIONI A TARGA MEDIASET
Ultime telecronache, sia per Vegliani che per Meda con le finali di Are. Dopo la stagione 2000/01 Mediaset non rinnova i diritti. Finisce così il quadriennio Mediaset dello sci (comprendente anche lo sci nordico, commentato in modo eccellente da Francesco Pierantozzi con Germana Sperotto). Stefano Vegliani continua per Mediaset ad effettuare servizi sui migliori eventi delle varie discipline oltre a telecronache di vela. Del resto, parallelamente allo sci, lo si ricorda, come più volte scritto, anche per i suoi reportages sulla vela, per le sfide del Moro di Venezia e Luna Rossa per la Coppa America e per il suo libro sulla manifestazione “La sfida infinita”. Senza dimenticare i suoi trascorsi di inviato per le grandi manifestazioni di nuoto. “Rischierà” di commentare i Giochi di Sochi 2014. Per lungo tempo, infatti, si riteneva che Mediaset fosse in predicato di assicurarsi i diritti in chiaro sulle Olimpiadi in Russia. Trattative in stato avanzato, così peraltro non avvenne. Ma chi meglio di lui, avrebbe potuto occupare “la cabina” dello sci alpino in quella redazione?
Maratoneta per diletto, passato a Eurosport, lo ritroviamo al microfono al parterre delle Olimpiadi invernali 2018 in Corea del Sud. In totale 16 Olimpiadi (inverno ed estate): la sua rara competenza, la sua professionalità assoluta meritava palcoscenici (sciistici, velistici e non) più frequenti, nella specifica qualità di narratore.
— LUCIO CELLETTI
Un particolare ringraziamento a Stefano Vegliani.
supporto tecnico e grafico di Monica Celletti
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