MATRICOLA MA NON METEORA
Come facciamo spesso nella nostra trattazione, per puro spirito di nostalgia e non solo, ci piace tornare agli anni storici di Telecapodistria, non solo alle telecronache ma anche alle trasmissioni di contorno. Pensiamo, ad esempio, a quell’appuntamento obbligato con Obiettivo Sci, presentato da Giovanni Bruno e Mario Cotelli. Fra i tanti servizi (anche per i Tg del canale) si fa luce un giovane giornalista del 1966, Guido Edoardo Meda. In uno di questi servizi, ci si ricorda una profezia di Meda, circa un giovane norvegese al debutto che avrebbe vinto tanto già dal 1992: si chiamava Aamodt.
Del Meda di Tv Koper Capodistria, sovvengono i suoi cimenti nei servizi della Olimpiadi di Seul 1988 e qualche mese dopo il commento del mondiale di slittino da Winterberg, commentato in uno studio istriano grande quanto uno sgabuzzino. Seguire lo slittino al di fuori delle Olimpiadi, era piuttosto raro. Si ricordava un primo caso, remoto, ad opera della Rai, nel 1971 in Valdaora, ed uno più vicino, appena prima di Calgary 1988, i mondiali di Igls 1987 (Rai e Tmc). Sempre da Capodistria possiamo rammentare di Meda anche la conduzione della trasmissione “A tutto campo”
Finita l’era Capodistria ricordiamo ancora Meda inviato nelle gare di sci (mondiali e coppa del mondo) ed impegnato nelle conduzioni dei Telegiornali sportivi Mediaset, con una digressione in una clip di Elio e le Storie Tese in “Born to be Abramo” ed un’altra, in tempi più avanzati per il programma Matricole e Meteore, intento a ripescare personaggi dimenticati, come ad esempio Sandy Marton (nel 1998). Al Giro d’Italia (che Mediaset soffiò alla Rai nella metà degli anni Novanta), Meda è impegnato per tre edizioni, per servizi e per speciali notturni.
DIRITTI DELLO SCI PER MEDIASET
Come abbiamo detto nella precedente puntata, in ambito sci alpino è partita dalla stagione 1997/98, l’era Mediaset. Con Bruno Gattai al microfono, anticipando che parleremo di Stefano Vegliani (intervistatore al parterre e telecronista per una sola stagione, 2000/01) oggi ci occupiamo di Guido Meda che nelle stagioni dal 1997 al 2000 agisce dal cancelletto di partenza per cogliere spunti di riflessione ed impressioni da riferire a Gattai. L’avvocato milanese commenta sia le gare maschili, che quelle femminili. In qualche raro caso di concomitanza (soprattutto in Nordamerica), Guido Meda si occupa delle prove femminili Per lui la prima telecronaca di Coppa del Mondo è lo slalom parallelo di Mammoth Mountain, un po’ “massacrato” da Italia 1 che ne trasmette solo una sintesi in tarda serata: è una finale tedesca Gerg-Ertl, Meda commenta a macchinetta la prima manche, visti i ritmi indiavolati delle due rivali. E’ invece più tranquillo nella seconda manche, dal momento che la competizione intestina (come da lui definita) si ferma con l’uscita della Ertl e la conseguente vittoria della Gerg. Segue il superg nella stessa località: vince la tedesca Seizinger (“…liscia, liscia, liscia….”). Nella prima discesa di Lake Louise, mentre scende la vincitrice Seizinger, il commento sulla prova della teutonica è della sciatrice azzurra Barbara Merlin, con tanto di finestrella, al microfono di Matteo Pacor. Ancora a Lake Louise nuovo successo di Katia Seinzinger, questa volta pienamente descritto da Meda (“…scia sul velluto,…ha un’aggressività che è anche armonica…..”) evocando per due volte il mitico Zurbriggen, come esempio al femminile, da parte della germanica. Guido Meda, nelle sue prime cinque prove al microfono, commenta cinque vittorie della fortissima squadra tedesca, quattro della Seizinger (che vince a Lake Louise anche in superg), una della Gerg, il già citato parallelo di Mammoth Mountain. In occasione del primo podio di Karen Putzer, in superg a Cortina, gennaio 1998, Meda (prima di dare la linea a Bruno Gattai) tiene la linea per i 15 secondi iniziali, allo scopo di riferire le indicazioni che il Dt. Azzurro D’Urbano aveva dato all’azzurra.
1998/99: IN NORDAMERICA CON GUIDO MEDA
Stesso organico per il 1998/99 con Guido Meda che ancora si occupa dello sci muliebre, quando Gattai è occupato con i maschi (ad esempio a Lake Louise dove Isolde Kostner è seconda (“da Meda: “Noo,…dico no!, perché non è prima ma è un ottimo risultato”). Nel contempo sempre più frequenti gli interventi di Barbara Merlin, spesso sua ospite (come ad esempio nella stessa discesa di Lake Louise). Se lo scorso anno Meda aveva commentato lo strapotere delle tedesche, quest’anno gli capita invece di dover commentare a dicembre quattro vittorie austriache (due con la Goetschl, una con la Meissnitzer, una con la Mitterwallner) con una sola parentesi svedese a Mammoth Mountain, laddove vince la svedese Paerson, in una gara che la scandinava si aggiudica in rimonta, partendo per prima e sfruttando al meglio l’inversione dei quindici. Quando l’australiana Steggall arriva al traguardo con un solo centesimo di ritardo, Meda quasi si…”piccininizza” con l’uso di un “Incredibile!!” Nelle giornate che non prevedono contemporaneità maschi/femmine, Meda risale nella postazione in prossimità del cancelletto di partenza ed interagisce con la prima voce Gattai.
1999/00: PARALLELAMENTE MEDA
Nel corso delle stagione che cavalca il Duemila, vari impegni per Guido Meda, ad esempio impegnato nel dicembre a Serre Chavalier, nel gigante che rivela un’azzurra di grandi speranze: Silke Bachmann (ragazza che purtroppo non ha raccolto quanto si sperava). Anita Wachter (“nata per il gigante” come ci ricorda Meda) interrompe la rincorsa dell’azzurra ad un insperata vittoria. Vince però la Meissnitzer, altra regina austriaca, con gli effetti sonori del microfono volutamente aperto di Lucia Blini, in zona traguardo, per carpire gli entusiasmi della Bachmann, ottima terza.
Nella stessa località francese si rivela in slalom una campionessa croata: Janica Kostelic (“fantastica, pulita, composta, rapida, reattiva..”). Per lei un bis immediato al Sestiere “agilissima e sui binari, sembra quasi che vada piano….…non la ferma nessuno, Kostelic esagerata…è proprio come Hermann Maier!!…Arrivederci”. Viene spontaneo pensare che avrebbe potuto dire “Janica c’è”, alludendo al modo con cui saluterà i vincitori delle gare di motomondiale, di lì a qualche anno. Janica Kostelic sarà però vittima di un brutto incidente in prova a Saint Moritz; tornerà per la gloria ma la Croazia dovrà attendere. In gennaio sfida fra l’austriaca Dorfmeister e la nostra Putzer sulle nevi di Berchtesgaden in slalom gigante: quando l’italiana scende “…teniamo il microfono di Lucia Blini aperto, così cerchiamo di carpire qualcosa da lì….fa la telecronaca Tino Pietrogiovanna, è bellissimo….forza Karen, vaiiii, è dietro per due centesimi, certo ci abbiamo sperato….ma va bene così”
2000/01: ULTIMA STAGIONE DI MEDIASET
Nuovi scenari sciistici nelle telecronache Mediaset: Bruno Gattai lascia le telecronache per dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di avvocato. Un’assenza pesante, tuttavia Mediaset ha in casa due autorevoli telecronisti cui vengono affidati i due circhi, Meda per il maschile, Vegliani per il femminile. Per le gare maschili, Guido Meda commenta con Carlo Gerosa (ex slalomista ed opinionista di Tmc con Andrea Prandi). Un anno parco di vittorie con l’acuto della tripletta azzurra in discesa in Val d’Isere (Fattori, Ghedina, Fischnaller), quasi a salutare il neo Presidente Fisi Gaetano Coppi, eletto proprio quel sabato. Per il resto domina lo “spaccamontagne” (definizione di Meda); stiamo alludendo naturalmente a Hermann Maier, un vantaggio tale da far sorridere lo stesso Meda al traguardo “Fenomenale, Fenomenale,… (attenzione: non stiano riportando le parole di una canzone di Gianna Nannini ma quelle di Meda nella telecronaca del primo gigante in Val d’Isere del dicembre 2000).
Lo stesso Maier “…ha i candelotti di dinamite nelle gambe…urca, si stacca da terra”, così a Garmisch nel superg dove peraltro vince il connazionale Gruber per un solo centesimo ( “….uno che con le curve ci sa fare…”). Ed ancora “lo spaccamontagne”, nelle nevi nipponiche di Shigakogen … ,“vince con il vantaggio di due gare!!”; a Kvitfjell “oggi vince con il talento ma anche con la tattica…”.
E poi assistiamo con Meda e Gerosa alla nascita agonistica di Bode Miller che nel secondo gigante di Val d’Isere finisce terzo dopo aver recuperato 18 posizioni ed alle conferme di Von Gruningen a Les Arcs (“vince con 1.62 – commenta Meda – sono i distacchi che dava Alberto Tomba”).
Proprio all’insegna del duello Von Grunigen-Maier una delle ultime telecronache di Meda per lo sci, nelle finali di Are, per assegnare l’ultimo capitolo sussidiario, la coppa di specialità nel gigante.
Un errore dello svizzero, lanciato al comando viene evidenziato da un “No!” quasi belluino, mentre vince Maier “una macchina, una macchina, una macchina, una macchina, una macchina!!..ha vinto tutto tranne la Coppa del Mondo di Slalom perché…non fa slalom”. Per la cronaca è (provvisoriamente) l’ultima gara vittoriosa di Maier prima che nell’agosto 2001 un incidente motociclistico fermerà l’austriaco per molto tempo.
DAGLI SCI ALLE MOTO
Finisce l’era Mediaset per lo sci, partirà l’anno dopo una nuova stimolante esperienza con le telecronache del motomondiale negli splendidi anni di Valentino Rossi. Di Meda molte volte si è occupato il critico Aldo Grasso dalle colonne del Corriere della Sera. Storico un suo scritto del 2003, da cui estrapoliamo poche righe “La TV moderna si basa non tanto sull’enunciato, ma sull’enunciazione (l’atto della comunicazione, i modi con cui le cose vengono dette)” In poche parole Grasso apprezzava soprattutto quei modi di dire coloriti e moderni con cui Meda aveva reso vivaci le sue telecronache. In tal senso la palestra sciistica di quattro anni gli era servita moltissimo per affinare le sue tecniche di affabulazione. Per Meda avverrà poi, sempre per seguire il motomondiale, il passaggio a Sky, dove commenta tuttora le gare clou del motomondiale.
— LUCIO CELLETTI
Supporto tecnico e grafico di Monica Celletti
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