Slalom fra le memorie dello sci in tv – 1956-2001

Prossima stazione: Furio Camillo

ESORDI IN RAI

Ci occupiamo questa volta di Furio Focolari, o meglio Furio Camillo Focolari, senza dubbio un telecronista da dover rivalutare rispetto ad una serie di critiche a volte eccessive, senza un fondamento tecnico; attualmente lo sentiamo in radio sulle frequenze di Radio Radio e dobbiamo effettivamente rilevare che ai suoi commenti calcistici non manca l’acume, pur non nascondendo lui stesso la sua simpatia per la Lazio, società per la quale aveva militato in prova nei quadri delle formazioni giovanili.

Furio Focolari, classe 1947, (figlio di un giornalista che fu Direttore del Momento Sera, quotidiano di storica memoria), giornalista dal 1972, può contare, fra i suoi primi passi, una militanza in Rai con il Gr3. Era, ad esempio negli studi di Roma del Gr3, presentando il radiogiornale di rete delle 12,00, delle 13,45 e delle 18,45, in occasione della tristissima giornata della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Prima del passaggio in Tv, lo ricordiamo ancora al Gr3, come inviato ai mondiali di Spagna 1982.

I MONDIALI DI CALCIO IN SPAGNA

Ringraziando Alessandro Atti che ci ha aiutato nella ricostruzione dei suoi periodi radiofonici, c’è un curioso episodio che lo riguarda in occasione del viaggio del Presidentissimo Pertini, per assistere alla finale di Madrid, Italia-Germania Ovest ai mondiali di calcio 1982. Accolto dal Re Juan Carlos, Pertini fu atteso da un quartetto di giornalisti Rai accreditati; Giampiero Galeazzi per la Tv e i radiofonici Ezio Luzzi, Furio Focolari e Massimo Carboni. Quest’ultimo ha raccontato come una domanda di Focolari, pare, fece…. adontare Pertini. In sostanza Furio chiese all’anziano Presidente, se non riteneva che gli spagnoli potessero tifare per l’Italia, proprio perché Pertini, un paio di giorni prima, aveva caldeggiato l’ingresso della nazione iberica nell’Unione Europea.

Intanto nelle tv private romane imperversava invece un brillante musicista che non cantava le canzoni, bensì….le fischiava. Si trattava di Avio Focolari (campione di discesa fra i pubblicisti a San Sicario), fratello di Furio. Si apprenderà poi della loro divisione calcistica, Furio per la Lazio, Avio per la Roma.

Focolari intervista l’avv. Sordillo, Presidente Figc (1983)

L’ARRIVO AL TG2

Presto arrivò il passaggio alla redazione del Tg2 Sport, guidata da quel mitico Direttore (e signore) che era Beppe Berti, uomo di cavalli (in primis).  “Da Focolari”….arriva la prima medaglia delle ricche Olimpiadi di Los Angeles 1984, commentando l’argento di Edith Gufler nel tiro. I primi passi nello sci li ha mossi contestualmente al suo ingresso al Tg2. A fine 1984 una lunga retrospettiva sulle Olimpiadi di Sarajevo 1984 è curata proprio da lui per il Tg2; il mese successivo è presente a Bormio ai campionati mondiali di sci alpino della Valtellina 1985, dove le prime voci erano Guido Oddo e Alfredo Pigna. Per tutto il periodo di militanza al Tg2, innumerevoli servizi per trasmissioni sportive di rete, calcio, ciclismo, ecc.

LA PROFEZIA DI TOMBA

Nello sci alpino. Focolari è cresciuto all’ombra di Alfredo Pigna, commentando le gare femminili (e non solo) ma risultando presente sistematicamente al parterre di gara al maschile per le interviste di rito, come nelle prove italiane del dicembre 1985, nel gran successo di Pramotton al Sestriere ad inizio dicembre 1986, nel magico trionfo della squadra azzurra in Val Badia, qualche settimana dopo (storico tris Pramotton, Tomba, Toetsch). Nel corso dei mondiali di Crans Montana di inizio febbraio 1987, un episodio che Focolari una volta ha raccontato alla stampa: Alberto Tomba (neo-bronzo nel gigante vinto da Zurbriggen), rivolgendosi a lui, lo invitò a fissare il cartellone che annunciava la vittoria dell’elvetico perché d’ora in avanti Zurbriggen non sarebbe stato così facilmente avanti a lui. Fu l’inizio di una grande carriera agonistica, ma anche di un’amicizia, fra un campione non ancora esploso e un telecronista che commenterà in un futuro ancora non vicino (tra il 1992 ed il 1996) innumerevoli vittorie di Alberto. Intanto, nelle prime affermazioni in Coppa di Alberto Tomba, tutte in Italia (novembre-dicembre 1987), Furio Focolari è sempre lì, pronto a raccogliere le impressioni, anche spavalde del campione italiano.

1988: SEGUENDO DE ZOLT

Alle Olimpiadi di Calgary 1988, Furio Focolari viene peraltro dirottato sullo sci nordico e sul bob mentre si occupa di sci alpino, solo per le interviste, in un’edizione in cui la Rai si dimostra parsimoniosa, quanto all’invio di telecronisti sul posto, solo lui e Alfredo Pigna, più alcuni commenti da Roma affidati per lo più a Franco Sitton o dirottati nella trasmissione “Fuoricampo” del pomeriggio di Raitre, condotta da Fulvio Stinchelli, che si avvaleva di tecnici-opinionisti occasionali. Nel sabato conclusivo Focolari segue la 50 km. d’argento di Maurilio De Zolt.

Saltando di Olimpiade in Olimpiade, dall’inverno all’estate, lo ricordiamo nello stesso anno alle Olimpiadi di Seul in un “siparietto” con Paolo Rosi: terminata la finale dei 400 ostacoli femminili, Furio Focolari (in studio) vorrebbe togliere la linea a Rosi per passarla ad altre discipline. Il telecronista dell’atletica insiste (anche in parte alterandosi) a voler tenere la linea in quanto il risultato della gara necessita almeno del rallentatore per dirimere il dubbio del risultato (non era chiaro, infatti, se avesse vinto la Ledovskaya o la Flintoff). Con qualche tensione Rosi ha la meglio mentre Focolari si giustifica con il fatto che da studio aveva il controllo completo delle concomitanze olimpiche.

1991: FURIO RILEVA IL MICROFONO DI PIGNA

Ritornando alla neve, sempre più spesso Focolari è impegnato nelle prove femminili, in special modo quelle che si svolgono in Italia (come ad esempio le prove di Santa Caterina Valfurva del gennaio 1990). Gli anni passano; la svolta avviene dopo i mondiali di Saalbach 1991, con la pensione dello stesso Pigna, ma già in alcune occasioni della stessa stagione Focolari aveva già rilevato il buon Alfredo. E’ inoltre suo il servizio per Tg2 Sportsera della gara di Adelboden non trasmessa in tv. Focolari acquisisce l’effettiva titolarità della “cattedra” dello sci maschile in Rai, nel febbraio 1991, non disdegnando comunque di passare, fra una gara e l’altra, una serata calcistica come inviato a Terni per le interviste dell’incontro Italia-Belgio, in una gelidissima serata allo stadio Liberati, nel ricordo della non lontana Italia ’90, dove Furio aveva seguito gli azzurri in ritiro.

A Oppdal (prima gara del dopo Pigna, commento dal tubo da solo), un passaggio non regolare di Alberto Tomba  di fatto ne compromette totalmente le ultime possibilità di conquistare la Coppa. Una telecronaca (senza opinionisti) alla Guido Oddo con interventi essenziali e dosati momenti di silenzio.

Il primo successo di Tomba arriva con il gigante di Lillehammer. Le prime gare veloci commentate (sempre dal tubo) sono quelle di Aspen. Nel corso delle prova, ci par di ricordare, la difficoltà principale per qualsiasi telecronista, commentare da studio senza avere in alcune discese la sovraimpressione del tempo, né alcun altro tipo di riferimento cronometrico.

A fine 1991, le posizioni al microfono in Rai vanno a delinearsi, Furio Focolari al commento delle gare maschili, Ivana Vaccari al commento delle prove femminili.

LE MEDAGLIE DI ALBERTVILLE

Quanto alla spalla tecnica, Furio Focolari commenta (dal 1991/92) le successive due stagioni con Piero Gros, il grande slalomista della valanga azzurra, campione olimpico, che ricordavamo fugacemente impegnato nelle telecronache e nei commenti post gara, ai tempi di Telecapodistria. Piero Gros conferisce alle telecronache un maggior equilibrio tecnico mentre Focolari va a differenziarsi da Alfredo Pigna per un linguaggio più personale, laddove il suo predecessore raramente era uscito dallo stile classico di una telecronaca tradizionale. E’ la lunga stagione che porta alle Olimpiadi, anticipata da vari successi di Alberto Tomba: il vero culmine sono proprio i Giochi di Albertville (Focolari ne commenta la cerimonia d’apertura con Ivana Vaccari), con la doppietta non pronosticabile Polig-Martin in combinata e il trionfo di Alberto in gigante Nelle ultime porte di questa gara: “Vi avevo avvisato, amici sportivi, è veramente una finale al cardiopalma, siamo tutti emozionati insieme ad Alberto Tomba, sei centesimi al secondo intermedio. Alberto può ancora farcela,….Alberto può vincere questa gara e la vince, infatti!! Con 32 centesimi di vantaggio” Nello slalom argento in rimonta di Alberto Tomba, Furio si ritaglia (sul finire della discesa conclusiva di Jagge) un silenzio di un paio di secondi, forse per sperare di poter urlare all’oro di Alberto…in realtà deve limitarsi ad un “..E’Jagge che vince, E’Jagge che vince…”, l’alternativa a cui tenevamo di meno.  In ogni caso per Focolari, due ori “commentati” in una stessa Olimpiade (Polig e Tomba), meglio di Nicolello e di Oddo, quanto Pigna a Calgary 1988 (con l’unica differenza che il suo predecessore poteva vantarsi di aver…. “conquistato”, tramite Paoletta Magoni, anche un oro a Sarajevo).

IL DOPO ALBERTVILLE

Nell’autunno che precede l’avvio della Coppa del Mondo si manifestano le difficoltà della Rai per il rinnovo dei diritti; l’Halva Management ha acquistato i diritti di varie gare, il listino prezzi è incrementato, restano di gestione “Eurovisione” solo le gare di Austria, Svizzera, Italia e Germania. Acquistare la Coppa del Mondo è sempre più difficile ma come la storia ci ha insegnato per lo smembramento dei diritti di Coppa, aspetteremo ancora cinque anni. Le gare restano alla Rai.

Nel dopo Albertville, da citare la telecronaca di Panorama (prima di due discese), commentata da Furio Focolari con Piero Gros, cominciata con sei concorrenti di ritardo per problemi di collegamento, ma avviatasi però con la discesa del vincitore, lo svizzero Besse.

Poche gioie per l’Italia dalla stagione 1992/93, ma soprattutto il ricordo di quella infausta spedizione azzurra a Morioka.

Quanto a Furio, c’era forse un nome che lo faceva tribolare, l’azzurro De Crignis, foneticamente diventato De Grignis. Alcuni giornali lo hanno criticato, come detto, anche senza una vera ipotesi logica, talvolta per partito preso, a volte arrivando ad un’esegesi delle sue parole che davvero non aveva senso. Ma quanti dei critici avevano letto quanto scritto da altri e poi ci avevano ricamato sopra, senza nemmeno averlo ascoltato, per sentito dire o per aver rigirato critiche di altri? Tra i suoi detrattori più accaniti il critico Aldo Grasso.  Non deve avergli giovato egualmente la Gialappa’s Band, che del resto non risparmiava niente e nessuno e puntava sulle “inforcate” vocali dei personaggi televisivi sportivi per costruire spettacolo ed audience.   Parafrasando “Il barbiere di Siviglia” o forse più modernamente Edoardo Bennato, le critiche si sono propagate “Piano, piano, terra terra, sottovoce, sibilando, scorrendo, ronzando nelle orecchie della gente, introducendosi destramente” Potremmo quindi affermare che Focolari ha subito le maldicenze di gente che non lo aveva sentito direttamente, leggendo sui giornali o ascoltando in tv poche frasi estrapolate. Ma una telecronaca non dura lo spazio di una frase, dura molto di più.  Ovviamente facile criticare, anche allora, su una tastiera (con possibilità di cancellare o modificare) su qualcosa detta in diretta (incancellabile o immodificabile). Forse alla base di tutto c’era un altro aspetto. L’uso frequente di Focolari dell’interlocuzione “…Lo avevamo detto!” (una frase che secondo noi ogni cronista dovrebbe bandire) lo rese fin dall’inizio, in parte presuntuoso o non simpatico. Così sembrava ma in realtà così non era.  Forse eccessivo anche quel ricorso agli “amici sportivi”, come modo di appellarsi ai telespettatori.

VERSO LILLEHAMMER CON PAOLO DE CHIESA

Va detto che l’amico Simone Salvador di Sportinmedia, che in primo luogo ringraziamo per aver condiviso i nostri testi su Mario Cotelli e Bruno Gattai, ha proposto sulla sua pagina Fb una discussione con un “impietoso” (per l’inarrivabilità dell’avvocato milanese) paragone Tmc/Rai, anche “rispolverando” degli articoli di Aldo Grasso: Bruno Gattai da una parte, Furio Focolari dall’altra.  Possiamo ipotizzare come anche in Rai fossero consapevoli di questo gap da dover colmare con una maggiore appartenenza allo sport bianco, con servizi giornalistici di supporto, anche attraverso le rubriche pomeridiane “A tutta neve”, prima, “Tutti i colori del Bianco”, in seguito. In Rai pensarono anche (invano) di ingaggiare Gattai per fargli condurre le telecronache. Non essendo possibile farlo si rileverà fondamentale un innesto.  Nel 1993/94 proprio Furio Focolari invita Paolo De Chiesa a condurre le telecronache maschili dello sci alpino. Il campione di Saluzzo non era un neofita del microfono, poteva sfruttare le esperienze di Tmc, già avute in un anno di telecronache con Gattai (1986/87), nelle sei annate di Pianeta Neve e di Pianeta Mare anche con telecronache di motonautica, insieme ad Alberto De Luca. Quanto a Piero Gros, andrà a commentare le gare per la Televisione della Svizzera Italiana, qualche tempo dopo. In quella stagione olimpica, va segnalata però una bellissima telecronaca da Lech (un superg folle) commentata da Carlo Gobbo e Paolo De Chiesa, andando a costituirsi ante litteram una coppia che troveremo in pianta stabile dal 1995/96, dapprima solo con le prove veloci, poi, dopo i mondiali 1996, per altre 12 stagioni fino al 2007/08.

Quanto al binomio (Focolari/De Chiesa) l’entusiasmo di De Chiesa si integra con lo stile pacato di Focolari dando al commento globale “una sferzata adrenalinica”….Nella primavera scorsa, proprio ai …microfoni di “Sportinmedia” (in una di quelle apprezzate trasmissioni in videoconferenza), De Chiesa ha parlato di Focolari con parole di simpatia ed affetto; ancora oggi Paolo dà il merito al telecronista romano di aver sdoganato lo sci alpino, negli anni vincenti di Tomba, anche nell’Italia centro-meridionale, proprio per via della sua provenienza geografica.

Nella stagione 1993/94, la Rai può sfruttare anche le poche occasioni in cui Telemontecarlo non è all’altezza per motivi di palinsesto: la discesa di Saalbach è in due manche, si parte con l’inversione dei 15, ma in quelle particolari condizioni ambientali, i risultati si possono fare anche partendo con numeri dopo il sedici. Avviene pertanto che la Rai riesce a trasmettere l’intera discesa di Podivinski, partito diciottesimo ed in grado di risalire fino alla prima posizione,  contrariamente a Tmc che interrompe il collegamento mentre sta scendendo il canadese. Focolari rimarca la discesa del canadese con due “accidenti!!” espressi in modalità meraviglia. Sempre in quella stessa stagione Furio indovina la vittoria di Girardelli nel superg di Wengen (pronostico certamente non impossibile) ma poi ha lo sgradito compito di seguire in diretta la caduta rovinosa di Polig e commentare in registrata il volo di Holzer. Quel superg domenicale fu trasmesso in modo inverecondo da Telemontecarlo per via di una nuova trasmissione non sportiva ed anche i…grandi sostenitori di Gattai, volenti ma soprattutto nolenti, dovettero rassegnarsi a dover commutare sulle frequenze della Rai, piuttosto che seguire una cronaca singhiozzata su Tmc.

LILLEHAMMER 1994: LA RIMONTA DI TOMBA

Un intervento di Focolari da ricordare è legato alla fine della prima manche dello slalom di Lillehammer a fine Giochi 1994. E’ stata un’Olimpiade fausta ma non per lo sci alpino maschile e la prima manche di Tomba è stata davvero negativa. Focolari però tiene accesa la speranza “…Alberto deve provarci, deve attaccare, Poi semmai applaudiremo chi lo precede, ma intanto non ha nulla da perdere”.  Eppure in inizio di seconda manche nel commento in diretta: “…Sbaglia subito Alberto…”. Alla fine della prova del fuoriclasse azzurro, dopo il lungo commento di De Chiesa “…senza quell’errore iniziale, saremmo qui a dire che forse la medaglia poteva venir fuori…”. Con l’errore di Aamodt, che consegna ad Alberto, almeno l’argento “Stiamo calmi…Non possiamo gioire per gli errori degli altri!”  Nella discesa di Stangassinger il noooo sobbalzato di Paolo De Chiesa rappresenta il rammarico di una grande incompiuta. La chiosa di Furio “…Non speravamo in tanto…!”  Alla fine l’Alberto d’argento, portato in trionfo come avesse vinto! Si narra dello smarrimento dell’intervistatore austriaco nel vedere la festa attorno ad Alberto ed un normale affacciarsi vicino a Stangassinger, al punto di avere il dubbio che avesse davvero vinto l’azzurro, piuttosto che il connazionale. E’ così la più grande Olimpiade del nostro sport invernale si colora di argento, nell’ultima data di quei Giochi. Per Focolari trattasi anche dell’ultima telecronaca olimpica. Nel finale di stagione uno sciopero gli impedisce di commentare il gigante di Vail, che va in onda senza commento.

1994/95: LA COPPA È DI TOMBA

Il 1994/95 è l’anno incredibile di Alberto Tomba: un successo dopo l’altro, descritto ancora da Focolari e De Chiesa (con la partecipazione straordinaria di Franco Bragagna nello slalom di Kranjska Gora, al posto di Furio). Su tutti gli eventi “focolariani (o certamente meglio tombiani”), lo slalom serale del Sestriere (dic. 1994) coinvolge in Rai oltre sei milioni di telespettatori.  Per Focolari, da ricordare quell’ uuhiuu!! che sottolinea un numero di Assinger nella sua discesa vincente in Val d’Isere. Ma è anche l’anno della spaventosa caduta di Vitalini a Kitzbuehel con grande timore anche in cabina, mentre De Chiesa interviene così “brutta caduta, brutta caduta, brutta caduta, passa addirittura oltre le transenne, bruttissima caduta, bruttissima caduta, bruttissima caduta…”salvo poi entrambi tirare un sospiro di sollievo nel vedere l’azzurro sommerso di neve ma indenne. Come di norma consolidata Focolari apre e chiude le discese dei concorrenti, intervenendo agli intermedi, mentre De Chiesa, dotato di un linguaggio fluente e spedito, si occupa di tutto il resto dell’esercizio.

In ogni caso sono gli sciatori a scrivere il romanzo delle gare e quello della stagione 1994/95, conduce dritto alla conquista della Coppa di cristallo; venti anni dopo da Thoeni a Tomba, dalla Val Gardena a Bormio, ma anche da Nicolello a Focolari. La matematica vittoria arriva nel corso della discesa delle finali in Valtellina, dopo la prova di Girardelli; nel momento preciso dell’ufficialità, Focolari stoppa Ezio Zermiani che si trovava al parterre per un’intervista e si collega al telefono con Tomba per raccogliere le prime impressioni da trionfatore della stagione. A Bormio nuova vittoria di Tomba in gigante “….Non ho più appellativi per questo grandissimo campione, trovali tu, Ezio Zermiani!!”. Nell’ultimo slalom di Bormio con Tomba già uscito e classifiche già delineate, vince Furuseth…“…grande amico di Paolo De Chiesa che da sempre fa il tifo per lui, dopo, ovviamente, gli italiani…” ci svela lo stesso Focolari.

I MONDIALI DI SCI IN SPAGNA

Le ultime telecronache risalgono al 1995/96, quando Focolari commenta già in alternanza con Carlo Gobbo, lasciando al telecronista valdostano essenzialmente le prove veloci. Come leggeremo quando parleremo con estremo piacere di Carlo Gobbo, nella ventesima puntata, vedremo come sia stato proprio Focolari (Vicedirettore della Tgs) a scegliere, di fatto, il suo successore. E francamente si è trattato di un’opzione davvero azzeccata. Quanto a Furio, ricordate quando nel 1982 aveva seguito per il Gr3 i mondiali di calcio in Spagna? Adesso, sempre nel paese iberico sale in cabina per le sue ultime telecronache, ai mondiali di sci che arrivano con un anno di ritardo rispetto all’originaria programmazione. Arriva un doppio oro di Tomba. Sono due descrizioni con scenografia diversa, nel gigante Tomba scende per ultimo, con verdetto di gara immediato; nello slalom, invece, Tomba, prima di gioire, deve aspettare le discese di altri concorrenti.

L’ORO MONDIALE DEL GIGANTE

Lo slalom gigante ripropone le stesse attese olimpiche di Calgary 1988 e Albertville 1992. C’era stato, è vero, anche il precedente iridato negativo, di Saalbach 1991, ma questo è un Tomba che sa che certe occasioni iridate non saranno più tante nella sua carriera. Ad inizio telecronaca della seconda manche di gigante l’apertura dal parterre di Carlo Gobbo sembra quasi rassicurante, infonde al telespettatore una serenità d’attesa che neanche la prova spaventosa dell’elvetico Kaelin riesce a scalfire. Non può non risultare una giornata d’oro. Ma ora tocca a Tomba, è la storia che lo chiede.

Gobbo ha il microfono anche quando Tomba sta per partire, salvo cedere al volo la linea alla postazione.  Segue un’adrenalinica descrizione di De Chiesa (con tanto di cambio di espressione vocale dovuta ad un’inclinazione pericolosissima di Tomba) con Focolari che interviene solo per l’intermedio, per riprendere la parola quando Tomba sta per arrivare; “..Tifo alle stelle, mancano cinque porte, quattro, tre porte, due porte, una porta ed è Alberto Tomba, ancora una volta a farci gridare, a farci abbracciare in cabina…” dando poi la linea ad Ivana Vaccari, sommersa dai tifosi, mentre Paolo De Chiesa chiede perdono per aver urlato allo svarione di Alberto e Focolari si scusa con i colleghi del Tg3 per dover trattenere la linea. Incombe il Tg3 delle 14 che quasi mai si è mostrato così comprensivo. La Vaccari ricorda che in tanti hanno gli occhi lucidi mentre Gobbo (dopo aver…penato per aver Tomba prima della conclusione del collegamento), tira fuori dall’animo del campione le parole più belle, con una dedica di Alberto Tomba ad…Alberto Tomba, il nonno del campionissimo che si chiamava come lui. C’è poi, solo il tempo per dare l’appuntamento alla rubrica d’approfondimento “Doposci” alle 16.35 del giorno stesso. Il Tg3 ha concesso fin troppo altro tempo.

UN ALTRO ORO SPAGNOLO, TANTO PER GRADIRE

Nello slalom della domenica, Alberto parte per decimo, da sesto della prima manche. Furio Focolari, prima di saggiare la tifoseria al parterre con Ivana Vaccari, scolpisce la frase “Vivremo un minuto incredibile, del resto lo sport ci piace anche per questo”..

Un po’ tutta la gara di Tomba è seguita da De Chiesa, salvo il flash sull’intermedio. Al traguardo interviene Focolari “1.22 (il vantaggio su Zinsli), straordinario, straordinario, come ci aspettavamo, adesso, Paolo, può succedere di tutto ….forse qualcuno batterà Alberto, ma per batterlo dovrà sciare alla grande”.

Con un Von Grunigen ormai lontano, Furio Focolari chiede a De Chiesa se non gli fosse mai capitato di scendere, dopo che qualche fuoriclasse del suo tempo avesse compiuto una manche notevole. “…Io avevo Stenmark!!” sottolinea quello che può essere definito, a nostro avviso, il miglior personaggio della categoria opinionisti dello sci alpino, nella storia. Esce presto Kosir “è la testa, sinceramente mi dispiace…ma con Tomba in quelle condizioni è difficile per tutti, bisogna avere i nervi saldi”….Quando Amiez arriva al traguardo “In questo momento (Alberto) ha già una medaglia sul petto,… scusate un momento di emozione e di presunzione ma ve l’avevamo detto….” In un momento così palpitante Gobbo fa presente a Focolari, come Alberto sta andando verso i tifosi, mantenendo un giusto distanziamento (come ci ricorda la Vaccari) perché oltrepassando una linea rossa sarebbe stato squalificato. Un tifoso al microfono della Vaccari urla “(sarà) secondo!!!”. Ma scherziamo? Qui deve arrivare l’oro, questo il nostro pensiero nell’occasione. Supermario Reiter, l’avversario più periglioso, scia senza troppo brio ed è dietro…Focolari, prima di dare la linea alla Vaccari: “Alberto Tomba è ormai d’argento, come vogliono i tifosi”. Tocca a Jagge, il compianto norvegese. È l’oro di Albertville 1992, lo scenario a questo punto è identico a quel pomeriggio transalpino, ma il norvegese non era più quello spauracchio di una volta. In fondo si trovava in testa per aver pescato il nr.1 che in quell’edizione spagnola favoriva i partecipanti di qualsiasi prova tecnica. Lo stesso Carlo Gobbo, qualche discesa prima, ci aveva ricordato che Jagge, da due anni, non entrava nei cinque in Coppa del Mondo. Focolari, quasi a voler scavalcare una scaramanzia, ci ricorda ancora questa circostanza “….i mondiali sono la gara degli outsider, tecnicamente non è l’atleta giusto per questo tracciato, ma tutto può succedere…”…dopo la descrizione di De Chiesa, Focolari per due volte ripete all’intermedio “ha perso tutto il vantaggio che aveva…. (appena un attimo dopo, alzando i toni notevolmente) ha inforcatooo!! Alberto Tomba è campione del mondo, dopo aver vinto il gigante, vince anche lo slalom!!! …, Brunner lo abbraccia………Alberto ha vinto con le gambe, con la classe e con la testa”” definendo poi la gara “un film di Dario Argento”. Focolari ricorda i successi mondiali ed olimpici di Alberto, quasi emozionandosi nel precisare “…Eravamo sempre con lui!! Da Crans Montana ’87….” Lo stesso Carlo Gobbo, dal parterre non nasconde una l’emozione con uno “…scusate, sto straparlando”, poi lo stesso telecronista valdostano, ricomponendosi, ha (da grande maestro di vita) un pensiero per gli sconfitti, per Jagge e per Kosir….” Focolari invita Gobbo ad andare avanti con la telecronaca. Si può dire che il passaggio formale di consegne sia avvenuto, di fatto, in quei momenti sul parterre di Sierra Nevada.  Arriva dopo alcuni momenti Alberto Tomba, per l’intervista di Gobbo, alla presenza del povero Giovannino Agnelli che rappresentava il futuro immediato dei mondiali al Sestriere, previsti appena l’anno dopo. E Tomba, dopo un tentennamento, fa capire che non si ritirerà e che ai mondiali piemontesi ci sarà. Arriva poi la telefonata di mamma Tomba a proporre al campione bolognese ed agli ascoltatori, ulteriori momenti di gioia, in un clima di euforia ben comprensibile.

Trascorse le due settimane spagnole, lo sci torna ai ritmi più cadenzati di Coppa del Mondo, ma senza Furio Focolari: nella settimana successiva con le gare notturne di Happo One, è Carlo Gobbo al microfono (insieme a Paolo De Chiesa).

DALLA TV ALLA RADIO

Quanto a Furio, lo attende un’esperienza a tempo pieno da Vicedirettore della Testata Giornalistica Sportiva, in cui ha il merito (con il vertice della Tgs) di riportare anche lo sci nordico sulle frequenze della tv nazionale, senza disdegnare, nel tempo libero, la partecipazione ad un Rally nel maggio 1996 (nell’ambito del primo “Sestrierestorico”). Ma poi, sempre nel 1996, l’uscita di Focolari dalla Rai è quanto mai traumatica. Non sta a noi approfondire i motivi (il web ne è pieno), ma crediamo sia giusto rimarcare come da un’annosissima battaglia in Tribunale contro l’Azienda, egli ne è uscito vincitore con ampio riconoscimento di danni biologici e morali. Per lui è partita una seconda carriera, lontano dalla Rai, ma a Radio Radio, “a casa” dell’amico Ilario Di Giovanbattista. Ma Focolari, per lo sci alpino targato Rai, ad un quarto di secolo di distanza, è e resterà il cronista Rai dei tempi aurei di Tomba, dell’oro di Albertville, degli ori di Sierra Nevada, di tanti altri innumerevoli metalli e trionfi. Piaccia o non piaccia.

LUCIO CELLETTI

Supporto tecnico e grafico di Monica Celletti

GRAZIE DELL’ATTENZIONE

Tutti gli articoli sono stati sottoposti ad accurata verifica. Qualora tuttavia i lettori rinvenissero, data la vastità della materia, imperfezioni, refusi o scherzi della memoria, sono pregati di volerli segnalare. E’ comunque gradito qualsiasi intervento di commento, critica, suggerimento. telesciando@gmail.com

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